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Ecclestone: «Hamilton non vada alla Ferrari. Gli italiani non litigano, risolvono a pranzo. Vedrei Briatore lì»

Intervista al Daily Mail: «Binotto è tecnicamente bravissimo ma non è un leader. Di Leclerc abbiamo visto il meglio. Il numero uno? Prost»

Ecclestone: «Hamilton non vada alla Ferrari. Gli italiani non litigano, risolvono a pranzo. Vedrei Briatore lì»

Quando uno come Bernie Ecclestone – 89 anni – rilascia un’intervista, lo fa per dire qualcosa. Per esprimere pensieri senza peli sulla lingua. Non come in Italia. Se sei potente, o lo sei stato e comunque sei straricco, spesso lo fai. Lui lo ha fatto al Daily Mail, e ha parlato della Ferrari e anche del modo di essere degli italiani.

Di Hamilton e Maranello dice: «Al suo posto non andrei alla Ferrari. Sono italiani. Innanzitutto dovrebbe imparare l’italiano per capire cosa gli dicono alle spalle».

«Il problema con tutti gli italiani è che non vogliono litigare, non vogliono discutere con nessuno. Invece di dire a qualcuno che sta facendo male il proprio lavoro, dicono “risolvi il problema oppure lo farò io”. Ma io voglio risultati. Loro dicono: “Andiamo a pranzo, ne parliamo, siamo amici”».

«Se fossi a guida di un team prenderei Verstappen, è veloce, semplice da gestire. Se avessi Hamilton, gli direi solo a che ora è la gara e poi lo lascerei libero. Lo pagherei di meno ma gli darei la possibilità di avere sponsor personali. Lewis si sta guardando attorno per capire cosa fare quando dirà lascerà la Formula Uno. Moda, musica. Penso che Lewis sia sicuro di sé in generale e anche al volante quando vuole sapere che tempo ha fatto il suo compagno di scuderia o cosa stanno facendo quelli della Ferrari. È terribilmente insicuro».

Per Ecclestone il più grande è stato Alain Prost. «Non ha mai avuto molto sostegno dalla squadra. Doveva fare spesso da solo, prendersi cura delle gomme, dei freni, era dannatamente veloce. Ha vinto quasi due campionati in più, sarebbero stati sei. Ma i numeri non significano nulla.

«Direi anche Nelson Piquet, Stirling Moss tra i primi quattro, e Fangio. Hamilton è molto bravo Nei primi quattro o cinque ma è difficile fare paragoni. Lewis ha il miglior staff e il miglior team. Il meglio di tutto».

Della Ferrari: «Continua a sprecare le immense risorse, errori aggravati dalla faida tra Vettel e Leclerc. Tutto sotto gli occhi di Binotto che si è laureato alla Ferrari. È molto preparato (lo definisce un boffin, una persona molto preparata dal punto di vista tecnico-scientifico, ndr) ma è un leader? Loro hanno bisogno di qualcuno che faccia capire alle persone che quando dici qualcosa, poi questa accada realmente. No forse, oppure una discussione». Insomma un decisionista.

Fa anche un nome. «Mi sarebbe piaciuto Briatore alla Ferrari, farebbe qual che ha fatto alla Benetton e alla Renault, ruberebbe i migliori da altri team. Il problema è che Flavio avrebbe lasciato pensare alle persone che la Ferrari fosse sua».

Il Daily Mail ricorda che Ecclestone è un amico di Vettel. Scrive che giocano insieme a backgammon, gli offre consulenze privatamente, lo difende sempre. Ha ammesso che lo scorso anno «ha avuto un anno di merda ed è finito dove meritava, cioè quinto. La Ferrari ha favorito Leclerc al 100%. Si innamorano di un pilota ed è dura per l’altro. Molte cose sono andate contro Sebastian».

«Penso che abbiamo visto il meglio di Leclerc. Ha fatto bene e continuerà a farlo ma non credo che vedremo nulla di spettacolare.Vettel si è bloccato dopo quello che è successo in Canada quando ha avuto una penalizzazione per aver stretto Hamilton, pensava che la Ferrari avrebbe dovuto difenderlo di più e si è bloccato. Aveva ragione»

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