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«Alla Federico II abbiamo 13 posti di terapia intensiva e altri 11 in allestimento»

Il CorMez intervista il direttore dell’Azienda ospedaliera napoletana, Anna Iervolino: «Siamo disponibili ad ospitare pazienti Covid-19 anche se dalla Regione ci è stato chiesto di riservare i posti alle malate gravide»

«Alla Federico II abbiamo 13 posti di terapia intensiva e altri 11 in allestimento»

Sul Corriere del Mezzogiorno di ieri un’intervista alla direttrice generale dell’Azienda ospedaliera Federico II di Napoli, Anna Iervolino. Racconta come si stanno preparando ad affrontare l’emergenza.

«Ci siamo attivati per creare dei posti di malattia infettiva riservati ai pazienti Covid-19, destinando a loro un’intera ala dell’edificio 18. Sono stati fatti interventi strutturali realizzati in tempi molto rapidi. Siamo sicuramente disponibili a ospitare questi pazienti anche se dalla Regione c’è stato chiesto di riservarli alle malate gravide. In reparto già c’è un paziente risultato positivo e aspettiamo ora altri pazienti trasferiti dal servizio del 118».

La Iervolino spiega come funziona il percorso per le donne in gravidanza, di cui l’ospedale è punto di riferimento.

«Il percorso-nascita è molto delicato, perché bisogna garantire alla partoriente e al nascituro tutta le condizioni di sicurezza e dobbiamo farlo in maniera distinta e separata dalle strutture ordinariamente preposte per non creare commistioni. Per cui abbiamo realizzato un blocco parto dedicato alle donne, sia per il parto naturale che cesareo. E abbiamo allestito in tempi davvero rapidi un’area neonatale pronta anche a dare risposte a neonati prematuri che nascano con patologie. Poi abbiamo allestito una tenda all’esterno del pronto soccorso ostetrico che fungerà da punto di prefiltraggio. Proprio per evitare eventuali contaminazioni dei luoghi».

L’ospedale ha convertito alcuni spazi a terapia intensiva esclusivamente per i pazienti Covid-19.

«Sono 13 posti, 2 dei quali già occupati. Gli altri 11 sono in fase di allestimento, ma saranno pronti a breve. Poi ci sono altri 4 posti per persone affette da Covid-19 che però non necessitano della terapia intensiva. Ogni paziente va ricoverato in una stanza singola che sia anche dotata di un filtro e di un bagno autonomo».

Se la situazione dovesse peggiorare avete ulteriore disponibilità?

«L’organizzazione che ci siamo dati è a fisarmonica, per cui saremo sicuramente in grado di offrire altri spazi ricettivi».

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