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Napoli-Parma 1-2, pagelle / Le vedove dell’estetica zero tituli hanno ammirato un allenatore in tuta

Di Lorenzo maratoneta, la cappellata di Koulibaly, l’interrogativo Fabian, il Napoli sparito e l’imbecillità dei fischi

Napoli-Parma 1-2, pagelle / Le vedove dell’estetica zero tituli hanno ammirato un allenatore in tuta

MERET. Ritornano i dolori del giovane Meret. Ostenta paratoni superbi su Gervinho, finanche assistito da San Palo, ma deve soccombere ben due volte. Prima su Kulucomesichiama e poi sullo stesso Gervinho. Si notano però un paio di disimpegni incerti, da batticuore – 6

I suoi dolori ritornano. E i nostri? Quando se ne andranno? Dai, Fabrizio, sono almeno due le occasioni in cui si fa trovare pronto. Bellissima in particolare la parata su Gervinho nel primo tempo. Che può fare se è costretto ad assistere allo scimunimento di Koulibaly? Per me Alex è stato uno dei migliori in campo – 7 

DI LORENZO. E’ un maratoneta, Ilaria, ormai non so più come definirlo. E ancora una volta è tra i più coraggiosi ed efficaci, a offendere e difendere. All’11’ fa meraviglie nell’area scudocrociata ma il Riggiolaro apre la sua sagra degli sprechi, svirgolando la pelota servita da Di Lorenzo – 6,5

Va su e giù con giocate sempre educate e mai banali. Riesce a contrastare le incursioni di Gervinho (quasi sempre), si propone in fase offensiva. Crea meraviglie con una serenità che mette tranquillità anche a chi guarda. E’ costante nel gioco e nel rendimento. Un allievo modello – 6,5

MANOLAS. All’Ellenico tocca rimediare varie volte sul malefico ivoriano che usa la fascia per coprire la sua calvizie rasta. Come quando subito dopo il vantaggio parmense salva su di lui. Epperò capita anche che l’attaccante con le treccine si beva Manolas con facilità – 6

Fa il suo, anche se sembra andare un po’ in affanno soprattutto nella ripresa – 6

KOULIBALY. Il duello cool tra Kouli e Kulu dura neanche cinque minuti. Il tempo di un enorme pacco dono natalizio allo svedese. Kulocomesichiama prende, ringrazia e va segnare. E il povero Kalidou si fa pure male mentre lo rincorre – 4

Il voto, data la cappellata commessa, non può che essere pari al suo minutaggio in campo – 4

LUPERTO dal 5’. Gervinho lo scimunisce in più d’una occasione – 5

Ma lui è entrato a freddo, ovvio che un po’ ne debba risentire le conseguenze. Piano piano è cresciuto ed è riuscito a fronteggiare il Parma di cui noi abbiamo contribuito a rinvigorire il morale – 6

MARIO RUI. Stavolta i traversoni di Marittiello sono più pericolosi del solito, ma manca spesso l’utilizzatore finale. Peccato – 6

Sì, va bene i traversoni, ma quanti ne sbaglia? – 6

FABIAN RUIZ. La sua regressione continua. Certo giochicchia e tira in porta almeno due volte. Ma l’Aquila Fabian che ricordavamo, Ilaria, per il momento non c’è più – 5

Debole, incorporeo, assente. Piccoli sprazzi di presenza, per il resto un grande, enorme, punto di domanda: che ha passato? – 5

ALLAN. L’ultima volta con il Genk ho scritto che nascondeva un Pirlo dentro di sé. Mi autodenuncio come profeta di sventura ché lì in mezzo Allan è sovente titubante e inguardabile. Non a caso inizia malissimo perdendo una palla da incubo – 5

Per quel poco che si vede, sbaglia. Mi chiedo solo una cosa: ma se abbiamo già appurato che come regista del 4-3-3 non può andare bene, perché non evitiamo di metterlo in campo in quel modo? Non possiamo aspettare gennaio e comprarcene uno sul mercato se proprio De Laurentiis ha deciso di rincorrere il Sarri perduto? – 4,5

MERTENS dal 62’. Appena entra cambia la partita con quel cross per la testa vincente di Sant’Arcadio. Uno a uno e palla al centro. Indi Ciro il Furbo va al tiro almeno due volte. Tutta qui la sua partita ma rispetto ai suoi compagni è tantissimo di questi tempi – 6,5

E noi giustamente lo lasciamo in panchina. Ci dovesse fare male uno che in campo si ricorda che l’obiettivo è segnare? – 6,5

ZIELINSKI. In teoria guadagna un rigore ma l’arbitro dà e il Var toglie. E ti pareva mai. Appare come il più lucido dei centrocampisti ma sul suo giudizio pesa la scivolata finale che favorisce l’uno a due del Parma – 5,5

Guarda Fabrizio, io preferisco limitarmi al voto – 5,5

CALLEJON. Callejon chi, Ilaria? – 4,5

ASSENTE. E pure ingiustificato – 4,5

MILIK. Per fortuna che c’è il nostro santo polacco, che non solo segna ma ricama assist perfetti come quello per il Riggiolaro al 33’ – 7

Segna, si impegna, si rende pericoloso, convince – 7

INSIGNE. Riuscirà mai a capire Lorenzo da Frattamaggiore che gli Ancelotti e i Gattuso passano e il problema sarà sempre nella sua testa? Il suo limite è mentale, altrimenti stasera non avrebbe infilato una manita di gol mangiati in vari modi. I fischi ad personam però non si giustificano mai – 4,5

Si divora un gol praticamente fatto, cicca palle come fossero caramelle. La sua è la testa più martoriata dalla non meglio identificata malattia del Napoli. Ma peggio di lui ci sono i tifosi che fischiano. Loro stanno più rovinati del ribelle e traditore Insigne. Perché mi dovete spiegare che cosa mi rappresenta fischiare uno che, già di suo, è arrivato alla frutta. Quale risultato pensate di avere sulla sua psicologia se non quello di mandargli ancora di più in pappa il cervello? E visto che è quello che passa il mercato, volenti o nolenti, rovinare a voi stessi la festa per un ipotetico, lontanissimo gol che potrebbe decidersi a segnare? Mah – 4

LOZANO dal 78’. I senatori non lo vedono e a lui non resta che tentare di fare qualche volta da solo – senza voto

La solitudine di Hirving. Ci sarebbe da scrivere un libro. Sottotitolo: “Il messicano che venne da lontano e fu messo da parte perché il frattese in questa squadra non si poteva toccare” – sv

GATTUSO. Il Napule peggiora rispetto al secondo tempo di Udine e alla chiusura con il Genk nel girone di Champions: si può dire, Ilaria? Guai però a fare come le vedove dell’estetica zero tituli, giudicheremo Rino il mediano da quello che vedremo. E stasera abbiamo visto un folle quattro due quattro più un incipit tragicamente fantozziano. In ogni modo, i cultori del genere e i nostalgici, hanno potuto ammirare in panca un allenatore con la tuta – 5

A me dispiace sinceramente per Rino. Catapultato in una depressione senza confini, in una malattia mentale ancora non definita, costretto a tradire il padre-fratello, avrebbe almeno meritato di portare a casa una prestazione più convincente oltre ai tre punti. Ha un compito davvero ingrato. Spero per il Napoli, ma soprattutto per lui, che riesca nell’impresa. Altrimenti penserà anche lui, come l’amico Carlo, che una cosa non avrebbe rifatto: accettare la proposta di De Laurentiis. Il voto è di incoraggiamento – 6

ARBITRO DI BELLO. Poteva rimediare ai tanti torti subìti dal Napule con quel rigore su Zielinski. Poteva, appunto – 5

Ma si sarà depresso pure lui, Fabrizio… – 6

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