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L’ex procuratore anticamorra D’Onofrio accusato di corruzione per tre biglietti di Juve-Napoli

Avrebbe assistito alla partita dello scorso 19 settembre a Torino grazie ai tagliandi omaggi ricevuti da un imprenditore, ottenuti approfittando dell’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri

L’ex procuratore anticamorra D’Onofrio accusato di corruzione per tre biglietti di Juve-Napoli

Tra le accuse contestate dai pm di Roma al procuratore aggiunto di Avellino Vincenzo D’Onofrio ci sono anche i biglietti di Juventus-Napoli.

L’ex pm anticamorra è finito nell’occhio del ciclone per il materiale emerso dalle intercettazioni dell’imprenditore marittimo Salvatore Di Leva.

Due le ipotesi di reato, spiegano i quotidiani locali. Concussione, per aver chiesto di riparare la barca di un suo amico, il vice sindaco di Piano di Sorrento Pasquale D’Aniello, e corruzione. E qui c’entrano i biglietti della partita del Napoli.

Lo scorso 19 settembre D’Onofrio andò a Torino a vedere la partita del Napoli contro la Juve con i tre uomini della sua scorta. Usufruì di biglietti omaggio ricevuti dall’imprenditore Luigi Scavone, patron dell’Alma, società interinale che all’epoca era tra gli sponsor del Calcio Napoli. Avrebbe così violato l’articolo 318 del codice penale che si riferisce a chi, per l’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri, “riceve denaro o qualche altra utilità”.

Scavone è stato a sua volta coinvolto nell’aprile scorso in un’inchiesta della Procura di Napoli per evasione fiscale.

Oggi D’Onofrio sarà ascoltato dai magistrati della Capitale. La tesi che sosterrà il suo avvocato è che non ci sia stato alcun contatto diretto tra il suo assistito e l’imprenditore quando i biglietti sono stati ceduti e che, inoltre, l’agente della sua scorta ha distribuito i tagliandi alla luce del sole, davanti a testimoni.

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