I presepi di San Gregorio Armeno si trasferiscono all’ombra della Madonnina
Il Corriere del Mezzogiorno racconta l'iniziativa di Rinascente Milano che ha dedicato otto vetrine ai maestri artigiani del presepe napoletano

Un pezzetto di Napoli, in questi giorni, si è trasferito a Milano. Grazie ai maestri dei presepi napoletani. Rinascente Milano ha dedicato otto delle sue vetrine ai presepi di San Gregorio Armeno, con i pastori di tre botteghe storiche della nostra città: Di Virgilio 1830, Bottega Ferrigno di Giovanni e Monica Giudice e Marco Ferrigno 1836.
Lo racconta il Corriere del Mezzogiorno.
“un omaggio alla tradizione napoletana e al made in Italy nella sua forma più genuina”
all’ombra della Madonnina del Duomo, tra canzoni napoletane storiche.
“Di Virgilio 1830 ha allestito una ricostruzione della sua bottega, con la natività e le campane di vetro; Bottega Ferrigno di Giovanni e Monica Giudice ha spedito delle maestose ambientazioni di presepi e Marco Ferrigno 1836 ha ricreato la sua bottega in una vetrina e gli angeli nell’altra”.
Il quotidiano riporta le dichiarazioni dei maestri artigiani. Marco Ferrigno spiega:
«Tutto è stato preparato appositamente per l’allestimento di Milano e ha richiesto circa 6 mesi di lavoro. Un singolo presepe costa attorno ai 40-50 mila euro, ci siamo prodigati per non fare brutta figura. I Re Magi hanno i vestiti ricamati in filigrana d’oro zecchino e i doni sono tutti in argento».
Ci sono, in grandezza naturale, anche le statue di Sciò Sciò, Maradona, Eduardo De Filippo, Totò, la Bella ’mbriana e Pulcinella. Continua Ferrigno:
«Non c’è nulla che non rispetti la tradizione. Per le statue grandi il corpo è in fil di ferro ricoperto di canapa, con testa, mani e piedi in terracotta e la vestitura normale. Le più piccole hanno la testa in terracotta policroma, occhi di cristallo, mani e piedi in legno e abito in seta».
E l’accoglienza riservata dai milanesi, a dispetto del freddo di Milano, ripaga l’impegno degli artigiani.
«Sono tante le persone che ci stanno facendo i complimenti, per noi è la remunerazione più bella. Fa piacere essere apprezzati anche nella città che traina il Paese, per noi è importante. Volevamo rende fieri della nostra tradizione tutti i napoletani che vivono lì».