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Liv-Nap 1-1 pagelle / Non si è vincenti per caso. Giù il cappello di fronte a Re Carlo

Manolas impeccabile. Viva la gamba di Koulibaly. Sorpresa Di Lorenzo. Allan torna Marziano. L’intelligenza di Ancelotti rischia di tirarci fuori dalla crisi del secolo. Diamo la fascia a Kalidou

Liv-Nap 1-1 pagelle / Non si è vincenti per caso. Giù il cappello di fronte a Re Carlo

MERET. Yellow Meret in the city dei four fab scarrafoni. Il Napoli annaspa ma non affoga e lui comunque fa una sola parata semi-impegnativa, quella su Milner alla fine del primo tempo. Si staglia innumerevoli volte in plastiche uscite, di cui una fallita clamorosamente: per fortuna che c’è il Figliol Prodigo Kalidou che rimedia – 6,5

Fino a quel momento era stato così vigile, così preciso. Non si era fatto cogliere impreparato su nessun tiro. Poi, quella cosa assurda, quel pallone che gli scappa dalle mani quando è ormai troppo lontano dai pali per tornare a proteggerli. Sono momenti che ti restano impressi, Fabrizio. Momenti terribili e affascinanti insieme. Rimani a bocca aperta reprimendo l’urlo di terrore, pregando che accada qualcosa, e poi all’improvviso qualcosa accade: arriva la gamba di Koulibaly. Mamma santissima – 6 

MAKSIMOVIC. Il Corazziere Serbo si traveste da laterale destro ma in realtà rende granitica la linea centrale della difesa. Lui, Kalidou e Kostas mi sembrano come le Sardine che fanno argine a Salvini, cara Ilaria, nelle piazze italiche. Strette strette non fanno passare nessuno – 6,5

La cosa che sorprende di più di Maksi è che non perde mai il controllo. Sarei curiosa di vederlo litigare con qualcuno, una volta. Per me rappresenta l’immagine dell’equilibrio. Detto questo, ieri io ho amato la linea difensiva inventata da Ancelotti – 7

MANOLAS. Che coppia i due Men in Kappa, Kostas e Kalidou. Re Carlo decide che primum vivere deinde filosofare e l’Ellenico esegue lo spartito in maniera impeccabile, soprattutto di testa – 7

C’è una palla da neutralizzare? C’è Manolas. C’è un pallone da gettare lontano per renderlo inoffensivo? C’è Manolas. E poi quella testa, enorme, immensa, salvifica. Quanto gliel’avrei baciata, ieri, Fabrizio! – 8 

KOULIBALY. Il nanetto d’Egitto è  da sempre uno dei suoi incubi peggiori. Ma stavolta il Faraone non combina granché dinnanzi al Muro della Vita del Napule. E Kalidou, non sazio di chiusure e anticipi risolutivi in piena area, si eleva agli onori dell’altare con quella gamba salvifica sul tiro maligno di Firmino, dopo la mezza papera di Yellow Meret – 7,5

Sarà la fascia da capitano, sarà che Manolas è perfetto e quindi lo diventa anche lui. Fatto sta che la difesa, ieri, è stata commovente. Il nostro tallone di Achille è diventato, in una sera ad Anfield, una delle cose da celebrare. Non trovi che la vita sia davvero sorprendente, a volte? Quella gamba salvifica gli vale mezzo voto in più, e pure il duello corpo a corpo con Salah, che è stato rischioso ma per la miseria, sfido chiunque a negare che smanacciare e tirare e cercare di strozzare Salah non sia un sogno represso di chiunque. Tornando alla fascia da capitano, se questo è l’effetto, incolliamogliela sul braccio – 8 1/2

MARIO RUI. In una partita del genere, Marittiello Rui è uno di quelli che tenta di allungare e far prendere ossigeno ai compagni. Non sempre gli va bene ma compensa anche lui con un’attentissima partita difensiva – 6,5

Inizia benissimo, reggendo perfettamente la presenza di Salah. Nel secondo tempo cala, ma ricordiamoci che viene da un infortunio e che comunque non fa danni, perde solo un paio di palle su cui però rimediano i compagni – 6

DI LORENZO. The surprise of this night, dear Ilaria. Si prende il posto dell’Ispanico ammutinato ed assiste magnificamente Ciro il Furbo nel gol del vantaggio. Sognava Anfield da infante e c’è arrivato, calpestando il prato in una posizione inedita per lui. Questione di balls, e che balls, soprattutto quando tiene testa alle molestie dolorose del suo dirimpettaio scozzese – 7

Straordinario. Talmente bello, Fabrizio, che io lo terrei sempre in quella posizione. Ha dato tutto. Può crescere ancora, allenandosi ad occuparla anche per il futuro. Questo ragazzo veramente ha due balls così. E ce le ha pure il nostro allenatore – 7 1/2

ALLAN. Il capopopolo della rivolta aveva già dato segnali di risveglio contro il Milan. Così stasera su Anfield è atterrato di nuovo il Marziano di nostra conoscenza, per la serie prendi uno e gioca per tre. Infaticabile, determinato e decisivo lì in mezzo, perdipiù supplente all’uopo dei colleghi di reparto e finanche difensore aggiunto – 7,5

Se questo è il risultato, io direi di fargli arrivare una raccomandata a casa ogni settimana, Fabrizio. Quando si apriva qualche vuoto o i compagni non arrivavano su una delle furie rosse, all’improvviso spuntava lui. Ovunque. Mostruoso – 8 

ZIELINSKI. Meno visibile di Allan ma c’è, eccome se c’è nella resistenza all’intensità dei Reds. Poi, al 38’, riesce pure ad andare via a sinistra ma lui e il Messicano non si capiscono, peccato – 6,5

Sì, l’unico difetto è quella mancanza di intesa tra quei due. Se Ancelotti ci lavorerà un po’ avremo la quadra. Perché Zielinski ad un certo punto si è portato a spasso in area tre difensori del Liverpool ed è stato uno spettacolo – 6,5 

YOUNES dall’85’. Quasi dieci minuti per toccare un po’ di palle e alleggerire il pressing finale del Liverpool – 6

Troppo poco per giudicarlo. Doveva far riciatare, l’ha fatto – sv

FABIAN RUIZ. L’Aquila Fabian recupera parecchie palle ma in fase d’uscita è spesso sopraffatto dalla velocità folle degli avversari. Meglio comunque nel secondo tempo quando svicola un po’ di più – 6

Ricordiamoci che neppure doveva essere in campo. Con quei suoi guantini antifreddo, invece, ha dato tutto quello che poteva in quelle condizioni – 6 

MERTENS. Una parabola evangelica racconta che le vergini devono essere sempre sveglie e vigili in attesa dell’arrivo improvviso dello Sposo. Ecco, stasera Ciro è stato come una di quelle vergini: si è fatto trovare pronto, ha tirato e ha impalmato lo Sposo del Gol. One shot, con qualche batticuore di troppo da parte nostra per quel pallone fatto rimbalzare ad libitum. E chissenefrega della mancata esultanza. Basta con ‘sta storia – 7

In quella mancata esultanza io ho visto solo lo scarico di tensione che ti assale dopo un grande stress che fino a quel momento ti ha impedito di arrivare al risultato. Se hai fatto caso alla sua espressione, era come svuotata. Come quando ti scende all’improvviso il magone, ti passa davanti tutto quello che è successo in 22 giorni. Come quando ti rendi conto che c’è luce fuori dal tunnel, che ce la puoi (possiamo) fare – 7

ELMAS dall’81’. Il Macedone è un altro dei virgulti che entra nel tempio rosso senza tema di alcuno. E gioca a pallone – 6,5

Entra bene in campo. Serve a scaricare un po’ la tensione – sv 

LOZANO. Il Messicano continua il suo percorso di integrazione. Lui e Ciro cercano d’intendersi ma sprecano due o tre palle preziose. In ogni caso, ripiega come tutti ed esce stremato – 6

Ha mostrato un grande spirito di sacrificio. E’ tornato tantissimo, penalizzando certo forse la fase avanzata, perché davanti non c’era nessuno a cui passarla. Ma ieri, dopo l’1-0, occorreva soprattutto provare a difendere il risultato. E pure sull’1-1. Deve integrarsi ancora, certo, ma mi è piaciuto lo sforzo – 6 

LLORENTE dal 71’. Anche lui, come Younes ed Elmas, entra con l’obiettivo di pugnare indomito e guadagnare secondi – 6

Tiene palla, combatte, ha un fisico che gli permette quello che Lozano, da quel punto di vista, non può fare – 6 

ANCELOTTI. Dov’eravamo rimasti, Ilaria? Alla fede, se non erro. Alla fede in Re Carlo. E chi crede viene premiato. Non si è vincenti per caso, come dimostra la strategia di stasera. Solo dal letame nascono i fiori, poetava Baudelaire. Anche dal letame amico dei tanti gufi di casa nostra. Quattro punti con la regina d’Europa e di Britannia sono un fatto mostruoso. Giù il cappello – 8

Contro l’unico allenatore da cui è disposto ad accettare consigli schiera la formazione perfetta. Si inventa la difesa a tre centrali più Di Lorenzo e porta a casa il pareggio rischiando pure di vincere. Ma soprattutto, Fabrizio, opera la rivoluzione psicologica della squadra. Quanto deve aver lavorato su questa cosa, in questi venti giorni. Quanto deve essergli costato, quanto deve aver sofferto. Ma se il Napoli ieri non ha mollato di un centimetro e di un secondo, il merito è tutto suo. Come si fa a non capirlo? – 9  

ARBITRO DEL CERRO GRANDE (SPAGNA). Bravo, davvero bravo – 7

Adottiamolo e facciamogli dirigere tutte le partite di Serie A. Pensa come sarebbe bello – 7

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