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La FifPro: «Il Napoli non può vietare ai giocatori di tornare a casa, né trattenere loro lo stipendio»

L’associazione internazionale calciatori contro «il punitivo e gli abusi del Napoli. Gli aspetti tecnici sono di pertinenza dell’allenatore»

La FifPro: «Il Napoli non può vietare ai giocatori di tornare a casa, né trattenere loro lo stipendio»

Nella vertenza tra il Napoli e i suoi calciatori per il cosiddetto ammutinamento, scende in campo la FifPro organizzazione internazionale che tutela i diritti dei giocatori. Associazione nata nel 1965.

In un comunicato, la FifPro si schiera decisamente contro le punizioni richieste dal Napoli nei confronti dei calciatori che si sono rifiutati di andare in ritiro dopo la partita di Champions Napoli-Salisburgo.

Nel comunicato, la FifPro definisce senza motivazioni l”intenzione del Calcio Napoli di trattenere lo stipendio dei calciatori, una decisione contro cui – scrivono – “si può fare ricorso”.

La FifPro considera ingiustificata la decisione unilaterale del Napoli di vietare ai calciatori di tornare dalle proprie famiglie dopo il match con il Salisburgo.

FifPro

“Come qualsiasi altro lavoratore dipendente – recita il comunicato – i giocatori professionisti hanno il diritto a vedersi garantita e rispettata la vita privata, considerando il già lungo elenco di trasferte che obbligano i giocatori a stare lontano da casa.

I motivi addotti dal Napoli contraddice quanto previsto nell’accordo collettivo italiano per i calciatori professionisti.

I calciatori del Napoli non possono essere soggetti a decisioni arbitrarie del club quando il risultato di un match è insoddisfacente.

Noi riteniamo che i membri dell’associazione calciatori, Carlo Ancelotti e il suo staff, siano i responsabili della gestione del gruppo di calciatori. Gli aspetti tecnici non sono responsabilità dei direttori dei club e noi offriamo il nostro sostegno ad Ancelotti e ai calciatori per la posizione assunta in questa difficile situazione.

FifPro è pronta ad assistere, in collaborazione con l’associazione calciatori, e ad assicurare che non possono essere soggetti ad ulteriori abusi e intimidazioni.

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