Dopo le frasi di Sabatini e Bigon, la tifoseria sogna. Raiola chiede dai 6 agli 8 milioni. Il ruolo degli sponsor e la ricaduta sul merchandising
Ibrahimovic al Bologna, sembra molto più di una suggestione. Somiglia a una trattativa.
Scrive l’edizione locale di Repubblica:
In un mondo in cui si gioca a smentire l’evidenza pure quando la penna è già in mano per le firme, non è banale che in nemmeno 72 ore due dirigenti ammettano che una trattativa esiste e che il Bologna intende giocarsi le sue carte per «fare di tutto perché questa follia accada», come diceva Sabatini sabato.
«La palla è in mano a Ibrahimovic. Nei prossimi mesi farà le sue scelte, noi aspettiamo di capire se i suoi programmi comprenderanno la possibilità di venire in Italia», aggiunge Bigon.
“Ma non verrà gratis, con Raiola un primo confronto c’è stato e l’operazione costerebbe, a quanto si dice, tra i 6 e gli 8 milioni. Tanti, senza dubbio, per quanto la si possa rifinanziare in vari modi, perché è facile presumere che il Dall’Ara sarebbe sempre pieno. Senza contare eventuali partner economici, nuove sponsorizzazioni e la prevedibile impennata del merchandising, con la Macron che venderebbe magliette rossoblù di Ibra in tutto il mondo”.
Stime e precedenti dicono che l’arrivo di un big possa raddoppiare le casacche vendute (per il Bologna sono oggi circa 10mila), ma nel caso di una star globale come Zlatan si può fare pure meglio. E poi il ritorno di immagine. Perché Ibra è un brand, se è vero che le aziende lo pagano 200mila euro per ogni post di sponsorizzazione sui social (…). A dicembre Zlatan scioglierà le riserve. E che Natale sarebbe, se scegliesse Bologna.
Per il Corriere di Bologna “Mihajlovic ne ha parlato ai suoi dirigenti e da alcuni giorni anche la trattativa tra il club rossoblù e l’agente del giocatore, Mino Raiola, è partita”.
L’idea del Bologna, con tanto di avallo del patron Joey Saputo, è quella di vestire Ibrahimovic di rossoblù per un anno e mezzo con un contratto fino a giugno 2021 da complessivi otto milioni di euro netti: una cifra che sarebbe in parte coperta da sponsorizzazioni ad hoc con aziende del territorio, senza contare gli effetti sul merchandising, sulle presenze allo stadio e sull’interesse generale attorno ai rossoblù.