Non è da tutti capire quando viene il momento dei saluti. Se non sai più dove andare l’unico posto sicuro è casa. Ha fatto una scelta di cuore e lucida
Su Repubblica, Guido De Carolis scrive di Radja Nainggolan. Da indesiderato all’Inter è diventato trascinatore del Cagliari terzo in classifica.
Imboccando un percorso controcorrente, è tornato a Cagliari, da dove era partito 10 anni fa. Dopo il portone che l’Inter gli ha sbattuto in faccia, ha scelto un porto sicuro, per amore della moglie Claudia e per assisterla nella malattia.
“Chiusa una stagione ricca di eccessi, errori, milioni buttati e promesse tradite, il centrocampista è passato da indesiderato nerazzurro a intoccabile trascinatore. Nainggolan è sopravvissuto a se stesso, è l’uomo delle rinascite. Soprattutto ha dimostrato di essere uomo prima e poi calciatore”.
Ciò non significa che è diventato un santo, ma sicuramente è tornato ad essere determinante.
“Nainggolan è un decisivo decisionista in campo, ma solo se ben coperto dal mantello della fiducia. All’Inter è mancata quella dell’ambiente, non di Luciano Spalletti che lo scelse caricandolo però di troppe aspettative. Ceduto in prestito, non è un rimpianto nerazzurro: non poteva rimanere, sarebbe appassito”.
La sua scelta è stata “di cuore e lucida”.
Scrive De Carolis:
“Non è da tutti capire quando viene il momento dei saluti, ma se non sai più dove andare l’unico posto (porto) sicuro è quello di casa”.