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Spadafora chiede lo spostamento della finale di Champions, ma la Uefa vuole aspettare

Il ministro dello sport italiano ha scritto a Ceferin, ma i vertici del calcio europeo giudicano la discussione prematura

Spadafora chiede lo spostamento della finale di Champions, ma la Uefa vuole aspettare

Il ministro dello sport italiano, Vincenzo Spadafora, entra a gamba tesa nella questione della finale di Champions che si dovrebbe disputare ad Istanbul. E lo fa con una lettera al presidente dell’Uefa Alexander Ceferin nella quale sottolinea

“se non sia inopportuno mantenere ad Istanbul la finale di Champions League il 30 maggio 2020,”

La motivazione, secondo Spadafora sono

“i gravissimi atti contro la popolazione civile curda avvenuti negli ultimi giorni, il Consiglio degli Affari esteri dell’Unione Europea è appena intervenuto ufficialmente ‘L’Unione europea condanna l’azione militare della Turchia che mina seriamente la stabilità e la sicurezza di tutta la regione’. Parole nette che interpretano il sentimento diffuso nell’opinione pubblica europea ed italiana. Le notizie di violazioni dei diritti umani, di crimini contro i civili e dell’uccisione di attivisti come Hevrin Khalaf hanno profondamente colpito la comunità internazionale”.

Dai vertici del calcio europeo però giudicano la discussione almeno prematura, come ha dichiarato ieri il vicepresidente della Uefa Uva. A decidere sulla finale sarà l’esecutivo, che si riunirà a dicembre e poi a marzo. In caso di necessità sono già pronti due stadi “alternativi”: Wembley, a Londra, e l’Allianz Arena, a Monaco di Baviera. Ma per stravolgere la propria organizzazione all’Uefa basta un mese, i biglietti non saranno venduti prima di marzo e quindi a Nyon ritengono di aver tempo per capire come evolverà la situazione.

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