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Il mio Llorente si chiamava Biagio, installava caldaie

Il pensionato in cinque giorni ha segnato 3 gol, ha fatto un assist, si è procurato un rigore. Forse le estati, dal punto di vista calcistico, dovrebbero trascorrere nel silenzio

Il mio Llorente si chiamava Biagio, installava caldaie

Si chiamava Biagio, aveva un cinquantina d’anni, noi ne avevamo 28, 27, 22, 29, chi 30, al massimo 31. Biagio installava caldaie. Quando cominciammo a giocare a calcio a 7, il lunedì sera, suo fratello Franco lo portò al campo e disse che sarebbe stato dei nostri. Biagio stempiato, Biagio con un po’ di pancia, più basso di tutti noi, tarchiato, non faceva pensare a un giocatore di calcio a vederlo mentre si cambiava negli spogliatoi. Tutti pensammo, ma non dicemmo, che Biagio era decisamente troppo vecchio per giocare a calcio con noi, che diamine, avevamo quasi tutti meno di 30 anni, correvamo, giocavamo due volte a settimana. Ti trovai davanti il sosia di Luciano Sola. Poi come sempre, che si tratti di dilettanti o di professionisti, conta sempre una cosa soltanto, quello che dice il campo. Biagio correva, sradicava il pallone dai piedi di chiunque gli capitasse davanti; Biagio dribblava, ma solo lo stretto necessario. Impiegò meno di dieci minuti per prendere possesso del centrocampo e di tutti noi, dettava i tempi, col destro o col sinistro metteva la palla dove voleva; calciava in porta con precisione straordinaria. Metteva solo davanti alla porta anche il più scarso di tutti noi. Il sosia di Luciano Sola aveva i piedi di Andrea Pirlo. Dopo le prime partite, Biagio avrebbe avuto il diritto di pensare e di dire (ma quest’ultima cosa ce la risparmiò): madonna ma con che brocchi mi trovo a giocare. Tutto questo per dire: Llorente.

Il pensionato

Per carità, a bocce ferme e a quotidiani sportivi spiegati, anche io avrei preferito Icardi, ma poi sono stato contento dell’arrivo di uno che ha sempre segnato, che ha giocato in squadre forti, che qualche mese fa è arrivato a un passo dal vincere la Champions. Il pensionato che a quanto pare, perché così fanno i professionisti, si è allenato benissimo per tutta l’estate. Il pensionato che in cinque giorni ha segnato 3 gol, ha fatto un assist, si è procurato un rigore. Il pensionato tanto rigido nei movimenti da segnare 3 gol alla Pippo Inzaghi. Il pensionato che ha guardato Milik come farebbe uno zio e gli ha detto: Uagliò scetate. Il pensionato che ha visto la 9 libera e ci si è tuffato dentro. Il pensionato che se è questo l’inizio ditemi dove si trova il suo ospizio, voglio andare a curarmi là. Quindi, sommando i due anziani, Llorente e Ancelotti, Totò says: “Peppinie’, i pensionati salgono a due”.

Meglio rimanere zitti d’estate

Forse le estati, dal punto di vista calcistico, dovrebbero trascorrere nel silenzio. Si dovrebbe stare al mare, a nuotare, a giocare a calcetto, a leggersi dei buoni romanzi, a fare avanti e indietro tra le pagine di un bel libro di poesie. Si dovrebbe andare a cena, passeggiare con le fidanzate, i fidanzati, le mogli, i compagni, le amanti, gli amanti. Insegnare a un figlio a calciare di esterno, a saltare di testa. Ascoltare buona musica, bere vino in silenzio. Poi sul finire dell’estate, il giorno dopo alla chiusura del mercato, anzi no, il giorno della prima partita, sedersi allo stadio o sul divano e guardarla. A quel punto capire, dire, tirare qualche somma, incazzarsi o gioire. Naturalmente, ciò che scrivo è impossibile da realizzarsi, ma solo pensarlo mi mette di buon umore.

Abbiamo il miglior attacco, via via che passeranno le giornate ci avvicineremo ad avere la miglior difesa, mi pare sia nell’ordine naturale delle cose. Mi fa piacere rivedere il Lecce in Serie A, anche solo per poter sentire: lo stadio di Via del mare. A via del mare non si può perdere, anche se si dovesse perdere. Perché del mare senti l’odore nel nome, nel vento che passa tra gli spalti, sul pallone si attacca il sale insieme ai fili d’erba. A via del mare sui pali dovrebbero esserci delle alghe e non è detto che non ci siano. Alghe inventate che compaiono se la palla batte sul palo e si ritraggono in caso di gol. A via del mare dovrebbe essere un’alga a dire se il pallone abbia varcato o meno la linea. A via del mare le alghe sono il Var. A via del mare, il pensionato – Biagino Llorente – ha pensato di trovarsi nel giardino dell’ospizio e ha fatto due gol.

Ma Britos?

Ieri ha segnato Gabbiadini, sono contento per lui, che ovviamente non ha sorriso, gli si vuole bene. Il Manchester City ha battuto il Watford per 8 a 0, dio mio. Un Watford che senza Britos è destinato a più retrocessioni fino all’estinzione, così stanno le cose. Mi piacerebbe però sapere (lo vado chiedendo da qualche settimana) dove si trovi adesso Britos, abbiamo bisogno di cantare le sue gesta. Non so più niente di Hamsik, per me andare in Cina è non giocare più, non riesco nemmeno a digitare su google il suo nome per vedere se ha segnato, se è stato ammonito, mi dispiace, lui sì che è andato in un ospizio. Vabbè, saremo vicini alle 5000 battute. Io e Biagino Llorente vi salutiamo.

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