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Ponte Morandi, il camionista inghiottito dal crollo: “Sono rinato il 14 agosto alle 11.36”

Il Corriere della Sera intervista Martin Kucera. “Del mio camion è rimasta una scatolina piccolissima, con le bobine di carta bianca srotolate sul fiume”

Ponte Morandi, il camionista inghiottito dal crollo: “Sono rinato il 14 agosto alle 11.36”

Martin Kucera ha 48 anni. Da 24 fa il camionista. Carica e scarica merci in giro per l’Europa. Oggi il Corriere della Sera lo intervista.

Perché Martin Kucera, alle 11.36 del 14 agosto dell’anno scorso, era sul Ponte Morandi, per la prima volta nella sua vita, per lavoro. Ed è stato inghiottito dal crollo insieme a tutti gli altri automobilisti che lo percorrevano in quel momento.

“Pioveva tantissimo ed ero concentrato sulla strada. Poi ho cominciato a precipitare e attorno a me cadevano macchine, cemento, ferro, persone. Mentre andavo giù ho urlato due parole: sono morto”.

Il camionista dice di non aver mai perso i sensi. Di aver pensato, per un attimo, di stare sognando. Ma non era un sogno. Era incredibilmente vivo, a bordo del suo camion, nonostante la caduta.

“Ho chiamato aiuto, ho messo fuori un braccio per farmi vedere. Mi toccavo per convincermi di essere ancora in questo mondo. Quando ho capito di avercela fatta ho avuto paura che succedesse qualcos’altro. Non conoscendo il posto non sapevo se sotto di me c’era un burrone, un buco, un fiume, se stavo per scivolare più sotto. Ero incastrato, per tirarmi fuori i soccorritori hanno dovuto tagliare un pezzo di camion. Io ero lì, fermo a faccia in su, con vista su quel camion fermo a un metro dal baratro”.

Una tragedia che non è possibile dimenticare.

“Ci penso sempre, soprattutto quando mi capita di passare su un ponte. Ho ripreso a lavorare e l’altro giorno ero in Germania sul mio nuovo camion quando mi sono ritrovato in coda proprio su un ponte piuttosto alto. Ero assalito dall’ansia, sono stato sul punto di scendere, mollare lì il camion e scappare via”.

Dopo la tragedia, Kucera ha cercato su Internet le immagini del disastro:

“Ho visto quello che è rimasto del mio camion, una scatolina piccolissima, con le bobine di carta bianca srotolate sul fiume. Di recente ho visto anche un filmato della polizia che mostra proprio il crollo, con il mio camion che viene giù. Se penso che io ero là dentro…”.

C’è qualcosa di simbolico che ha deciso di fare da quel giorno in poi? Gli chiede l’intervistatore:

“Ho smesso di fumare. Fumavo 40 sigarette al giorno da quando avevo 18 anni. Guardi qui (mostra la fotografia di un ciucciotto d’argento). Me lo ha regalato la mia amata, quella della lettera. È per ricordarmi che sono appena rinato, compio un anno il 14 agosto alle 11.36. E, a proposito: sul mio nuovo camion ho fatto scrivere la data e il luogo di ri-nascita. Genova 14.8.2018”.

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