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CorMez: Viaggio (amaro) nello Sferisterio. Dove non c’è più nulla di civile

Sul Corriere del Mezzogiorno un tristissimo reportage su uno dei luoghi mitici dello sport a Napoli. Abbandonato al degrado e ai topi

CorMez: Viaggio (amaro) nello Sferisterio. Dove non c’è più nulla di civile
FOTO INSTAURA

Il Corriere del Mezzogiorno in questi giorni ha proposto un viaggio all’interno dello Sferisterio, firmato da Angelo Petrella con racconto fotografico di Salvatore Laporta. Un reportage dal sapore amaro che racconta uno dei luoghi mitici dello sport napoletano abbandonato al degrado, al muschio e ai rampicanti, con le pietre “che si sfaldano come farina”.

Gabbiani e soprattutto ratti, ovunque, che cercano cibo dove possono. Erbacce ovunque, fossi, un luogo dove sembra non esserci più nulla di civile. Ogni genere di rifiuto tra il marmo e il cemento. I muri su cui gli ultras avevano lasciato tutti i tipi di invettive contro De Laurentiis e le invocazioni a Maurizio Sarri stanno cedendo, cadendo pezzo a pezzo.

“Nessuno si pone il problema della decadenza di questo luogo, visto che è collocato in una zona di transito di vetture. E nessuno sa che su questi luoghi ci hanno scritto grandi romanzieri come Carlo Bernari, o che nelle immediate vicinanze spunti la crypta neapolitan, unico antico accesso tra la città nuova e l’area flegrea. Potrebbe essere trasformato in tante cose, il vecchio sferisterio: o potrebbe rimanere così, a ricordare tempi antichi, purché ne si debelli il degrado, l’incuria, l’abbandono, che creano rischi ai passeggiatori prim’ancora che danni all’estetica”.

FOTO INSTAURA

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