ilNapolista

Se Napoli capisse che il Lungomare è un luogo di eventi sportivi internazionali

Per le Universiadi torna l’Arena del tennis (come per la Davis). Poi sarà smontata. Invece di parlare di Bagnoli, quello è lo spazio per gli eventi. Contenzioso N’Albero-Comune

Gli occhiuti dirigenti della Soprintendenza

Perché Napoli e l’amministrazione de Magistris abbiano trascurato per anni le potenzialità della Rotonda Diaz – sul Lungomare – resta un mistero gaudioso. Dopo il successo – sì, successo – della Coppa America di vela, della Coppa Davis, e anche del Giro d’Italia, sarebbe stato chiaro anche a un bambino che quel luogo sarebbe dovuto diventare un luogo per ospitare eventi sportivi internazionali: dal pugilato al pattinaggio al tennis, una sorta di Caesars Palace di fronte al mare.

A nessuno è venuto l’idea, forse per timore degli occhiuti dirigenti di Soprintendenze varie che non hanno di meglio da fare della vita e quindi indossano i paramenti del conservatorismo. Almeno così diventano protagonisti per qualche giorno e in qualche modo riscattano una vita non propriamente brillante. Finisce che Napoli viene dimenticata e Torino ospita le finali Atp. Ma chi vuoi che se ne freghi.

Lo stadio del tennis per le Universiadi

Fatto sta che adesso, in occasione delle Universiadi, la Rotonda Diaz torna a ospitare una sorta di arena del tennis. Come per la Coppa Davis in occasione di Italia-Inghilterra (2014) e Italia-Cile (2012). Il Mattino ne scrive: spalti a ferro di cavallo aperti sul mare e capienza per tremila spettatori. Cui vanno aggiunti altri cinque campi, due su via Caracciolo e tre all’interno del Tennis Club Napoli. “L’arena – scrive Agata sul Mattino – è già in costruzione. Una ventina di giorni per la consegna”.

N’Albero

Repubblica Napoli aggiunge che:

i lavori saranno svolti dall’Italstage e ricorda che la società da anni si aggiudica tutte le gare per la realizzazione di strutture temporanee sul lungomare, a partire dall’installazione N’Albero. Azienda guidata da Pasquale Aumenta che, tra l’altro, proprio per N’Albero ha avviato un contenzioso con il Comune per multe subite.

Il pre

Agata sente anche Riccardo Villari presidente del Tc Napoli (in viale Dohrn) che si domanda: “Mi chiedo come mai, in una città come la nostra, di grande tradizione sportiva e tennistica in particolare, sede dei prestigiosi Internazionali di Napoli fino agli anni ’70, torneo secondo solo a quello di Roma, non si riesca a costruire un impianto stabilmente capace di competere con Parigi, Monaco o Londra?».

Poi anche lui scivola sulla buccia di banana e propone Bagnoli che è il vero gorgo di questa città, la Fossa delle Marianne di qualsiasi progetto: «Basterebbero pochi ettari e sarebbe utilizzabile anche per altri grandi eventi popolari, concerti in primis. A Bagnoli gli ettari sono oltre 200: non è che i 70 previsti esclusivamente a verde sono un po’ troppi?». Campa cavallo…

ilnapolista © riproduzione riservata