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Napoli-Inter 4-1, pagelle / La leggerezza di fine stagione ci mostra il Napoli di Ancelotti

L’idea mistica di difesa di KK, il gol di Piotr, le diapositive che ci regala Fabian, il gioco orizzontale, verticale e diagonale della squadra

Napoli-Inter 4-1, pagelle / La leggerezza di fine stagione ci mostra il Napoli di Ancelotti

KARNEZIS. Re Carlo è magnanimo e concede al pipelet ellenico il galà di congedo al San Paolo, laddove era stato proprio lui ad aprire la stagione. Così Karnezis, Ilaria cara, è pure l’ultimo a chiudere la porta. La cronaca registra una parata decisiva coi piedi su Lautaro al 37’, indi una deviazione su D’Ambrosio mezz’ora dopo. In un’occasione può contare anche sull’aiuto di Santa Traversa. Bene così – 7

Non solo: ci mette la mano destra al 65’, quando segue attento l’azione offensiva dell’Inter. All’83 respinge un tiro centrale di Candreva. Per essere il terzo portiere non è niente male – 7

MALCUIT. Riccioli d’Oro ritrova finalmente se stesso e spadroneggia sull’intera fascia destra. Una prestazione notevole arricchita dall’assist all’Aquila Fabian (un altro che ha ritrovato la bussola) per il tre a zero del Napule. Unica macchia quell’incauta uscita palla al piede dall’area azzurra che ha generato il penalty interista – 7

Con Callejon si intende alla perfezione. Come quando coglie al volo la sua imbeccata, avanza fino al limite del fondo campo e la rimette al centro, dove coglie al millimetro Mertens che, neanche a dirlo, è pronto ma purtroppo non becca la rete. Deve pensare un po’ di più e non incaponirsi quando in area ci sono troppe maglie avversarie – 6,5

ALBIOL. Kalidou giganteggia ma anche l’Ispanico fa il suo: ne prende tante di testa e sovente mura i tentativi nerazzurri. È lui che completa il guaio iniziato da Riccioli d’Oro, con il fallo da rigore – 6,5

Che peccato aver macchiato quell’inviolabilità stupenda. Una buona partita e buona personalità – 6

KOULIBALY. Il Maciste Nero fa il Ramadan (niente cibo fino al tramonto) ed esce stremato sei minuti prima della fine. In ogni caso il digiuno musulmano non influisce sulla tenuta difensiva: Kalidou è una diga e al 68’ supera ogni limite con quel salvataggio sulla linea, per niente istintivo ma realizzato con il lume della ragione in meno di tre secondi quando ha visto Lautaro allargarsi per tirare. Un Mostro – 7,5

Prende giallo quando la partita è iniziata da pochissimo ma non perde la freddezza necessaria a portare a casa il risultato. Intercetta la traiettoria della palla, arretra verso la porta, riesce a prenderla di testa e a scagliarla fuori: ecco perché è stato eletto miglior difensore della Serie A. Per KK non proteggere la porta, i compagni, l’area è un’onta. La sua idea di difesa è mistica. È il sacerdote dell’area e come tale non esita a immolarsi con qualsiasi angolo del corpo e della mente pur di non prendere gol. Non a caso, quando esce per crampi, chiede scusa all’allenatore per non avercela fatta fino alla fine. Per lui mollare il compito affidatogli dagli dei è un disonore – 8  

LUPERTO dall’84’. Bello rivederlo in questa serata – senza voto

Un motivo in più per lodare la stagione del Napoli e di Ancelotti è la fiducia concessa a questo ragazzo – sv

GHOULAM. Anche per lui un congedo stagionale all’altezza del suo talento. Il Napule domina ovunque e a sinistra il merito è soprattutto di Ghoulam – 7

Torna a correre e a partecipare con decisione agli scambi negli spazi stretti. Ho visto finalmente un miglioramento significativo e un avvicinamento a quello che era un tempo – 6,5

CALLEJON. Quando i compagni, per l’ennesima volta, tendono alla lezione accademica dinnanzi l’area interista e lui che spariglia con un traversone perfetto per la cabeza del minuscolo Mertens. È il due a zero. Basta questo per dare l’idea, Ilaria, della solita partita tutta intelligenza e gambe e fiato del nostro amato Callejon, che al 42’ incrocia un rasoterra che va di poco fuori – 7

Quella palla è stata veramente perfetta, Fabrizio. L’importanza di Callejon sta tutta lì, nel creare diecimilamille palle gol ricamando movimenti tanto naturali da sembrare semplici ma che semplici non devono essere per niente perché quando lui non c’è ti accorgi che ti manca e nelle altre squadre uno come Callejon secondo me non c’è. Dopo questo periodo senza nemmeno una virgola a mostrare il mio entusiasmo devo però dire anche che ieri con tutte quelle scene ha un po’ esagerato: a un certo punto cadeva per nulla e sembrava perdesse sangue da tutti gli angoli del corpi. Troppi eccessi: non ce n’è davvero bisogno – 7

ALLAN. Il Marziano gladiatoreggia con Nainggolan, abbrancandosi in duelli ultravirili, e vince sempre. Al centro l’Inter non vede mai la palla. Chissà perché, Ilaria – 7

In fase di recupero palle è stato straordinario, meno preciso in fase di impostazione: arriva troppo sotto porta e non riesce a proseguire l’azione – 7  

ZIELINSKI. Anche lui finisce laddove aveva cominciato, all’inizio della stagione contro l’altra milanese. San Piotr ritrova l’aureola magica e spara una cagliosa da quasi trenta metri che buca la porta nerazzurra. Stasera San Piotr, il Marziano e l’Aquila Fabian incarnano il centrocampo perfetto di Re Carlo – 7,5

Il suo gol è spettacolare, violento, deciso, lucido, perciò è emozionante. E credo di aver intravisto uno sguardo fiero ed emozionato anche in Ancelotti, inquadrato a bordo campo subito dopo. Questo deve essere lo spirito del Napoli – 7,5

FABIAN RUIZ. Spiega le ali e vola. Dialoga con tutti i compagni in ogni situazione, nello stretto e in ampiezza. E poi, cara Ilaria, e poi ci sono quei due gol che abbattono l’Inter. Sul secondo confesso il mio peccato: ho temuto che passasse la palla a Insigne – 8

Milik si fa parare da Andanovic (su cross di Mertens), la palla arriva a Malcuit e lui la rimette al centro per Fabiam che non sbaglia e fa il 3-0. È sempre lui che umilia definitivamente Adanovic e ci regala un’indimenticabile diapositiva di Spalletti sul ciglio del campo, o del baratro, come vuoi tu, quasi inanimato. Con quell’assist di Mertens poteva fare qualsiasi cosa, Fabian, tutti, credo, abbiamo pensato che l’avrebbe passata a Insigne, che era solo davanti alla porta, invece ha trovato l’illuminazione e la bordata finale a quella che doveva essere l’anti-Juve. Anche Lorenzo si aspettava che gliela passasse: e la sua faccia è l’altra diapositiva incredibile che ci regala il buon Fabian – 8

MILIK. Una serataccia per Sant’Arcadio: goffo, impreciso e lento. Capita, nulla di grave – 5

Dispiace, perché non si può dire che non gli siano arrivate palle buone, anzi. Dispiace perché non ha partecipato alla sinfonia – 5  

INSIGNE dal 75’. Non sembrava avesse l’aria di uno alla sua ultima partita con la maglia azzurra al San Paolo. O no? – senza voto

Non so, Fabrizio. A parte quella diapositiva di cui sopra non l’ho proprio visto – sv

MERTENS. Un gol e un assist dopo un primo tempo più che grigio. Anche Ciro potrebbe fare una doppietta ma dapprima gira alto (al 3’) e più tardi s’incarta con la pelota in area (al 54’) – 7,5

Segna di testa con un’imbeccata da 10 di Callejon. Un gol bellissimo, come è sempre bello un gol di testa che viene da un piccoletto: chiude gli occhi, si concentra e incorna – 7

YOUNES dal 79’ – senza voto

sv

ANCELOTTI. Moralmente ha ormai gli stessi punti fatti dal predecessore nella sua prima stagione eppure i minus habens indigeni o forestieri continuano a parlare di fallimento o delusione. Ma stasera cara Ilaria la nostra leggerezza di fine stagione coltiva un sogno incredibile che se si dovesse avverare scardinerebbe l’ultimo dogma alla Masaniello della nostra città. Non lo diciamo e canticchiamo una stupenda canzone del vecchio Elton: “Sarry seems to be the hardest words”. Sì hai letto bene: in questo caso Sorry e Sarry vorrebbero dire la stessa cosa – 8

Una vendetta servita fredda, dal gusto che solo una vendetta attesa con calma può avere. Il Napoli gioca senza alcuna pressione psicologica e miete l’Inter come fosse la falciatrice portatrice di morte. Gioco disinvolto e verticale, ma anche orizzontale, diagonale, obliquo, insomma, in ogni direzione geometrica. Rapidità brillante, fantasia e spirito di corpo. L’Inter ha soltanto iniziato la partita entrando il campo, poi la totale sottomissione ad una squadra – la nostra – che mi è sembrata bellissima. Finisce con gli olè del San Paolo ad ogni tocco di palla del Napoli. Finì così anche Napoli-Inter della stagione 2010-2011, quando per noi fu promozione in Champions alla fine di un’annata mazzarriana che fu una bellissima cavalcata. Per l’Inter di questa stagione, invece, è stata la fine dei sogni di gloria. Una brutta fine, in cui noi abbiamo messo tre piedi e un paio di teste, considerando anche il 5-1 di KK con quella parata straordinaria. Chiudiamo la stagione riempiendoci gli occhi con il gioco di Ancelotti e con la consapevolezza di essere l’unica squadra delle prime sei in classifica che ha un progetto ben saldo, un allenatore certo e possibilità di fare un mercato razionale – 9

ARBITRO DOVERI. Mah, sarò pure troppo tifoso ma il rigore su Icardi non mi ha convinto sino in fondo. Comunque un’inezia – 6

Secondo me c’era e comunque va fischiato un fallo così, Fabrizio. Come dici tu, in ogni caso, un’inezia – 6

 

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