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Napoli-Genoa 1-1, pagelle / A Londra si parrà la nobilitate

Migliori in campo Karnezis e Mertens. Le uniche verticalizzazioni le fa Fabian

Napoli-Genoa 1-1, pagelle / A Londra si parrà la nobilitate

KARNEZIS. Re Carlo è un sincero progressista e non lascia mai indietro nessuno. E così ecco rispuntare Karnezis. Per il pipelet ellenico è una serata impegnativa, cara Ilaria. Molto. Dapprima duella con l’indimenticato Pandev, in un derby balcanico storico-politico tra Grecia e Macedonia del Nord, che include anche Alessandro Magno (nientemeno!). Indi ringrazia San Palo su quella cabeza perfida del turco Gunter (i Balcani, ancora). Nulla può però sul serbo Lazovic. Nella ripresa il lavoro è ancora tanto; per non farla lunga evita l’autogol del Corazziere Serbo. Insomma, se l’è vista da solo contro amici e nemici dell’Europa balcanica – 6,5

Prima di leggere il tuo giudizio, Fabrizio, Radu per me era il protagonista indiscusso della partita giocata tra i pali, un odioso ma affascinante paratutto con due carrarmati al posto delle gambe. Ma dopo il tuo Risiko la faccenda cambia, e allora sai cosa? Al nostro greco aumento addirittura il voto di mezzo punto – 7

HYSAJ. Alterna cazzate e cose buone, come quando ferma il solito Pandev al 26’. L’Onesto Faticatore Albanese spinge poco a destra (al suo posto i cross li fa Callejon) ma all’80’ si ritrova per miracolo solo davanti a Radu: il suo passaggio è nel deserto di questa Quaresima e tutto svanisce – 5

La fotografia della sua partita sono quei salvataggi di testa in cui annaspa sgraziato. Persino quando si mette a terra dietro la barriera non sa come addomesticare il suo corpo per farlo velocemente e in agilità. Fa quello che può – 5,5

OUNAS dall’87’. Due tiri da dimenticare, uno parato dal fenomeno Radu. Ha pochissimi minuti e non li spreca passando la palla – 5,5

Troppo pochi quei minuti, per un giudizio – sv

MAKSIMOVIC. Il citatissimo Pandev lo intontisce più di una volta e lo lascia sul posto come uno stoccafisso: l’improvvisa fragilità della difesa è colpa soprattutto dei centrali – 5,5

Ho sempre amato Pandev, la sua intelligenza, il fatto di essere determinante su tante palle. Ma non ricordavo avesse questa corsa, questo dinamismo, insomma. Al suo confronto, Maksimovic sembrava in rigido pezzo di legno. Intimorito. Appena vedeva arrivare Pandev quasi si spostava per non essere travolto. Non una bella immagine, insomma – 5

KOULIBALY. Tra lui e Kouamé sono strabilianti scintille d’ebano. Tuttavia è la maestosa gazzella genoana che si beve il nostro Kalidou nell’infinito recupero del primo tempo e origina la rete di Lazovic. Si fionda avanti durante l’assedio del Napule e sfonda pure in area: tira ma Radu gli nega la gioia del gol (tra un po’ cade l’anniversario del gol a Torino, il 22 aprile) – 5,5

Credo che i contrasti vinti da Kalidou su Kouamé non arrivino a coprire tutte e cinque le dita di una mano. Che succede a KK? – 5 ,5

GHOULAM. Ammetto, Ilaria, che l’incipit mi ha ingannato. Ghoulam sembrava in palla e rinfrancato. Invece si perde gradualmente in passaggi banali e cross velleitari, senza dimenticare che Lazovic segna sotto i suoi occhi – 5

Crossa in bocca agli avversari: invece di trovarsi spazi, li avvicina, li punta e vanifica tutto. Mai un intervento in difesa. Si fa sorprendere da Lazovic alle spalle in modo tristissimo. Questo Faouzi, francamente, è irriconoscibile – 4,5

MARIO RUI dal 76’. Nulla da segnalare, ahinoi – senza voto

Segnalo solo che l’ho rimpianto moltissimo per tutto il tempo precedente al suo ingresso – sv

CALLEJON. Fa l’esterno destro che fa traversoni perfetti da terzino. Serve invano Sant’Arcadio (più di una volta) e San Piotr. Nel fatidico recupero del primo tempo si ritrova poi la palla del due a zero: ovviamente è il portiere rumeno, cui vanno tutte le nostre benedizioni, a deviare. Nell’azione successiva a segnare è il Genoa: regola eterna del calcio – 6

Nella ripresa credo sia quello che costruisce più azioni e palle gol – 6

ALLAN. Stasera il Marziano si fa notare per le sue doti poco coltivate di lanciatore, per Callejon e Zielinski. Indi provoca il rosso di Sturaro, zappatore di marca bianconera. Eppure qualcosa che non va c’è: il Napule soffre in fase d’uscita e anche Allan si fa risucchiare dalla densità rossoblu – 6

Il giallo condiziona tutta la sua partita. È terrorizzato e questo rovina tutto – 5,5

INSIGNE dal 67’. Ritorna Lorenzo da Frattamaggiore, dopo infortuni e interviste travisate dai maledetti giornalisti, prequel della futura fiction estiva “Non partire”. Nell’attesa c’è l’Arsenal e lui stasera dà la sensazione di allenarsi con troppa leggerezza, compreso un rientro difensivo da schiaffi – 5,5

La sensazione è che non giochi insieme ad altri dieci compagni – 5,5

FABIAN RUIZ. Paradossalmente meglio nel primo tempo, col Genoa ancora in undici fino alla mezzora. Due le sue giocate migliori: al primo va al tiro, la difesa respinge e lui “assiste” Ciro Mertens. Al 21’ supera di slancio Sturaro e serve ancora una volta Mertens. Nella ripresa paga più degli altri il muro genoano e fa vari errori, ma la sufficienza è abbondante – 6

Tanti errori, troppi. Come quel retropassaggio drammatico che all’inizio del primo tempo che Kouamè trasforma in un assist a Pandev che si trova solo davanti a Karnezis. Ne sbaglia altri ancora, dopo. Gioca in modo disordinato e con meno grazia di quanto ci ha abituati a vedere ma è uno dei pochi che verticalizza – 6

ZIELINSKI. Ecco, più degli altri San Piotr incarna la delusione di Re Carlo su applicazione e attenzione. Deambula anonimamente e si fa vedere una sola volta al 52’: Callejon crossa, lui va d’anticipo e spara altissimo – 5

Sicuramente l’impegno ce lo mette, ma gli mancano la lucidità e la freddezza che accompagnano il suo inconfondibile stile, che ieri non si è visto granché – 5,5

MILIK. Al 2’ scippa una palla e si proietta verso la porta avversaria e va al tiro di destro, invano. Sant’Arcadio è ben visibile per tutti e novanta i minuti ma deve ringraziare solo Callejon per i cross: la prende due volte di testa. Una volta Radu la para sulla linea, l’altra è lui stesso che la butta fuori – 6

La prima stoccata di testa Radu gliela para perché lui la manda centralissima. Diciamo che non è stato mai determinante ma che ha spinto tutto il tempo per aiutare gli altri ad avanzare – 6

MERTENS. È il migliore, nel doppio ruolo di regista offensivo e goleador. La rete è storica e raggiunge il mostro Cavani a 104 gol nella classifica dei marcatori azzurri. Solo per questo merita una votazione più che discreta – 7

Ci ha messo tempo a sbloccarsi ma che gran gol che ha fatto, Fabrizio. È stato il più bello da vedere. Non ha mollato un secondo. Sembrava colpito da una scarica di elettricità – 7  

ANCELOTTI. Re Carlo dice di non fare lo psicologo ma in realtà ha capito tutto, come già mercoledì a Empoli. Mettiamola così Ilaria: il campionato è quello che è e i Nostri aspettiamoli a Londra, lì si parrà la nobilitate. Il resto sono meriti del Genoa, chiacchiere a vanvera e gufate dei nostalgici (a proposito, segnalo che è uscito un bel libro di Fabio Merlini, filosofo: “L’estetica triste”) – 6

I nostri gli stanno provocando discrete intossicate nelle ultime settimane. E diverse sono le intossicate che provocano anche a noi. Speriamo sia solo un allenamento in vista dell’Arsenal, Fabrizio, e che tornino le motivazioni a vincere, perché altrimenti sarebbe inspiegabile. Così, a Londra, non andiamo da nessuna parte – 5,5

ARBITRO PASQUA. Pasqua è tra due settimane, ma stasera altro che risurrezione. In ogni caso qualche dubbio nell’area genoana, con tutte quelle ostruzioni, mi rimane – 5

Mah, non saprei che dire, certo non un arbitraggio da ricordare – 5,5  

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