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Frosinone-Napoli 0-2, pagelle / “Una bestia mostruosa e senza pensiero, la folla”

A Napoli i lumi della ragione non hanno storicamente fortuna. Carlo, “Futtatenne”

Frosinone-Napoli 0-2, pagelle / “Una bestia mostruosa e senza pensiero, la folla”

OSPINA. Finanche sul suolo ciociaro prevale il sentimento anti-Napule e l’esagitato Gori spinge il povero Ospinik oltre i cartelloni pubblicitari. Colpa anche di una bella respinta del pipelet azzurro sul tiro di Gori medesimo. Detto questo, il colombiano fa un’altra parata e basta, al 92’ – 6

Diciamo che forse quella spinta è il rischio più grande che corre. Ad ogni modo, quando è necessario, si fa trovare pronto – 6

MALCUIT. L’aria della campagna frusinate gli fa bene: Riccioli d’Oro è un trottolino a destra, la fascia migliore del Napule oggi, tra lui e Callejon. Fa pure un paio di chiusure salvifiche in difesa epperò un paio di distrazioni ci scappano sempre: ma, ormai è chiaro, la colpa non è sua, è di Re Carlo a prescindere – 6,5

Si propone e difende. Quanto alle distrazioni, abbiamo imparato, credo, quanto è vivacemente irresponsabile, a volte, come solo i giovani sanno essere. La bellezza dei giovani è che hanno ancora tanto da imparare per crescere – 6,5

ALBIOL dall’87. Habemus Ispanico. È tornato: il voto è per la presenza – 6

Una gioia, per lui, per Carlo e per noi – 6

LUPERTO. È lui che rimedia alla superficialità di Kalidou su quel contropiede canarino al 9’: se Pinamonti non fa gol un po’ è merito del nostro Lupo Alberto. Là dietro garantisce una tenuta più che sufficiente – 6,5

Mi piace la sua presenza fisica in campo: quando si ricorda che può vincere i contrasti con la forza ci riesce sempre – 6

KOULIBALY. Un campione come lui non deve mai dare nulla per scontato, anche se davanti ha una squadra di rango inferiore, condannata per l’ennesima volta alla serie cadetta. Mi riferisco ovviamente, Ilaria, a quel contropiede già citato in cui Kalidou manca l’anticipo. Per il resto il Maciste Nero non fa passare nessuno o quasi – 6

Ecco, quasi. Troppe imprecisioni. KK non ne commette, in genere – 5,5

GHOULAM. Come una formica (citazione di auguri per Max, cara Ilaria), Ghoulam mette altri novanta minuti nelle gambe e osa decisamente di più a sinistra, su quella fascia che una volta era il suo regno incontrastato. Una prestazione che ci fa essere ottimisti – 6

Concentrato. Mi è apparso così. Ha puntato sulla testa e sull’esperienza per portare a casa la partita – 6

CALLEJON. È il giocatore che oggi vanta più occasioni da gol e non segna. Metafora perfetta della ciorta di quest’anno: in due circostanze se la prende comoda e viene rimontato dai frusinati, in altre due trova due pali. Ma se Callejon non segna la colpa, giova ricordarlo, è di Re Carlo, valga come perenne monito populista – 6,5

Se a Callejon viene rigettata in faccia la maglia e quei quattro imbecilli gli urlano che meritano di più solo per fare in modo che il messaggio arrivi a De Laurentiis, io Fabrizio, a Callejon metto 10. Molti di più, invece, sono i calci nel sedere che vorrei dare ai quattro imbecilli e soprattutto alla gente che ha dato loro alimento e voce, dai giornali, alla televisione, all’intero mondo ‘intellettuale’ di questa città allo sfascio – 10

ZIELINSKI. San Piotr tiene palla, fa da sponda a Fabian, talvolta cambia gioco e imbecca i compagni liberi. Una partita cristallina come acqua di fonte, nulla di eccezionale, ma il calcio è anche lavoro oscuro e costante – 6,5

Fa il regista, Fabrizio, e devo dire che mette parecchio ordine a centrocampo – 6,5

FABIAN RUIZ. Torna punto di riferimento di tutta la squadra, sconfessando tutte le certezze di chi lo vede meglio da esterno. Però anche lui perde qualche palla di troppo sulla trequarti. E poi quella traversa che ancora trema dopo il palo di Callejon: ecco se Re Carlo pensasse meno a pizze e babà e insegnasse la mira ai suoi…, il popolo novantunista ha sempre ragione, ci mancherebbe – 6,5

Parte così così, con qualche errore e anche qualche spreco. Poi cresce, inizia a costruire, a strappare palle e manca anche la rete di pochissimo – 6,5

YOUNES. Mamma mia che gol, Ilaria. Sant’Arcadio gli ritorna la palla, lui ubriaca la difesa canarina, apre il destro e buca Sportiello. A parte i dribbling quasi sempre riusciti, particolare non secondario rispetto al Titolare di quel ruolo, si procura due punizioni dal limite, di cui una è quella vincente di Ciro Mertens – 7

Il migliore in campo. Corre, disorienta gli avversari, se li scarta e li salta senza pietà. Li fa impazzire. È merito suo la punizione che poi Mertens trasforma ed è suo anche il secondo gol. Bellissima l’intesa con Milik. Che vogliamo di più? – 7,5

VERDI dal 73’. Ancora un ingresso anonimo, incompiuto – senza voto

L’unica cosa per cui l’ho notato è quel recupero in difesa su Paganini. Ci ha messo tanta buona volontà, anche se non è stato incisivo – 6

MILIK. Sant’Arcadio martire e gregario: lui si prende calci e gomitate e Callejon si libera un’infinità di volte. Indi triangola con Younes per lo zero a due. E al 68’ batte pure una punizione – 6

Lotta anima e corpo per dare occasioni a Calle e Younes. Non importa se non si fa notare troppo sottoporta – 6

OUNAS dal 78’. Stavolta vede di più i compagni e crea altri pericoli per i frusinati – 6

Un assist per Callejon e un tiro dal limite. Un poco meglio delle ultime volte – sv

MERTENS. Tomo tomo, cacchio cacchio Mertens conferma di essere tornato il Ciro di una volta. E merita fino in fondo di aver segnato su punizione, seppur di destro, il gol che lo appaia a Lui nella classifica dei goleador napoletani, a quota 81. Potrebbe fare una doppietta, pochissimo prima del fischio finale – 7

Entra nella storia e lo fa con una punizione perfetta. Ne sono felice, Fabrizio – 7

ANCELOTTI. A Napoli, Ilaria cara, i lumi della ragione non hanno storicamente fortuna. Il popolo preferisce i lumini fideistici da accendere dinnanzi al Masaniello di turno. Quel popolo che Oriana buonanima descrisse magnificamente nel suo tomo sull’amato Alekos: “Una bestia mostruosa e senza pensiero, la folla”. Il guaio è che Ancelotti non è incline a mostrare il dito medio come il predecessore se non altro perché ha vinto tutto. Il mio, di pensiero, è in linea con quanto già scritto da Gallo e Zambardino. Aggiungo solo un appello per Re Carlo: “Futtatenne” – 8

Il periodo non è dei più felici e lui reagisce mettendo Younes in campo dal primo momento. Se ne fotte già abbastanza Fabrizio. Carlo non è, credo, un che fugge. Se un pochino ho capito come è fatto, la sua missione di vita sarà costruire un bellissimo Napoli per il suo futuro. Un Napoli che, anche quest’anno, ha raggiunto ottimi risultati. Per tutto il resto ho già detto alla voce Callejon – 8

ARBITRO LA PENNA – In questa nuova generazione di arbitri qualcuno di buono c’è, almeno così pare – 6

Tranquillo e pacato. Credo non abbia sbagliato nulla o pochissimo – 6

 

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