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L’ha detto Ancelotti: Udinese-Napoli (senza Insigne) è la grande occasione di Milik e Mertens

L’assenza di Lorenzo e le sollecitazioni a Dries ed Arek lanciano la coppia per il match di domani, tra ricordi, suggestioni e l’atteso rilancio definitivo.

L’ha detto Ancelotti: Udinese-Napoli (senza Insigne) è la grande occasione di Milik e Mertens

In conferenza stampa

Per chi ha imparato a conoscere Carlo Ancelotti comunicatore, le parole in conferenza stampa di oggi sono state chiare. Anzi, chiarissime. In due step: Insigne escluso dalla trasferta di Udine, da Mertens e Milik mi aspetto continuità e impatto quando sono schierati dal primo minuto. In pratica, la formazione per il match della Dacia Arena è già fatta, considerata l’assenza di Adam Ounas (altra “punta” a disposizione di Carletto).

È un po’ il concetto che abbiamo già espresso in un pezzo scritto un mese fa, dal titolo eloquente: “Il Napoli e Ancelotti stanno aspettando il ritorno del vero Dries Mertens”. Ne facevamo una questione essenzialmente fisica:

Dries Mertens ha tutte le giustificazioni del caso, per la sua forma scadente. Ha giocato l’ultima partita della vecchia stagione sabato 14 luglio 2018, e l’11 agosto era già in campo a Wolfsburg (da subentrato). Insomma, non ha fatto la preparazione, è un giocatore lontano dai suoi standard di forma, si percepisce subito

Basta riavvolgere i nastri di questo avvio di stagione: il reale impatto di Mertens sul gioco del Napoli si è visto solo nei pochi minuti giocati contro il Milan. Un gol che nasce da Diawara e Allan, difficile da realizzare, certo, ma oltre il tiro in coordinazione complicata c’è stato poco altro in quella stessa partita. Poi, tante partite anonime. O meglio: nessuno di quei guizzi che hanno reso pericolosissimo, oltre che efficacissimo, il Mertens attaccante.

La coppia con Milik

Da allora, era il 21 settembre, sono successe un po’ di cose. Le partite da titolare contro Torino, Juventus e Sassuolo, un assist in casa dei granata e la rete all’Allianz Stadium. Più la panchina contro il Liverpool, che però si è trasformata in una parte importante nella rete di Insigne, un tocco di grande intelligenza per Callejon, il passaggio prima dell’assist decisivo, un momento importante della stagione del Napoli.

Non abbiamo visto il miglior Mertens, piuttosto un calciatore utile alla causa in alcuni segmenti di alcune partite. Allo stesso modo, non abbiamo visto il miglior Milik: doppietta al Parma, una buona partita contro il Liverpool, panchina contro Torino e Sassuolo, un ingresso in campo senza impatto allo Stadium, anche se la grande occasione per Callejon nasce da una sua intuizione. Nel pezzo che abbiamo linkato sopra, c’era anche una parte di tattica, riferita ad una possibile riproposizione della coppie Milik-Mertens:

Arek e Dries avevano un’intesa naturale, lavoravano sulle e con le stesse frequenze nello stretto, riuscivano a inventare dialoghi di alta qualità, la tendenza ad accentrarsi di Dries (più pronunciata e “aggressiva” rispetto al movimento a convergere di Insigne) era perfetta per l’impostazione fisica e l’abilità di tocco del centravanti polacco.

Ecco, probabilmente Ancelotti ha in mente questa coppia  – e queste giocate – da tempo. Anzi, per caratteristiche Mertens è una seconda punta decisamente più convenzionale rispetto ad Insigne, o quantomeno a quel Lorenzo Insigne che eravamo abituati a vedere prima che Ancelotti iniziasse a lavorare sulla sua trasformazione.

Le parole di Ancelotti

Torniamo indietro, e mettiamo insieme tutti i puntini, come sulla Settimana Enigmistica. Se Insigne è diventato il riferimento numero uno del Napoli, ora Ancelotti sta stimolando, stuzzicando letteralmente, Milik e Mertens. Con l’idea tattica della coppia d’attacco, insistendo sul fatto che finora non hanno ancora dato il meglio rispetto alle loro possibilità. Una doppia sollecitazione, in campo e nella dialettica.

È una questione di necessità: Udinese-Napoli è un’occasione perché Carletto e il suo Napoli possano ritrovare due calciatori potenzialmente determinanti, possano andare oltre Insigne. Che magari oggi Lorenzo è solo affaticato, ma dopodomani potrebbe essere squalificato e allora la squadra ha bisogno di calciatori in grado di risolvere la partita, di non far patire troppo la sua assenza. È la forza delle grandi squadre, per cui un problema di formazione non è determinante, non fa scendere troppo la cifra di qualità ed efficacia del gioco.

Milik e Mertens non giocano insieme, dal primo minuto, dal 28 settembre 2016. Era Napoli-Benfica 4-2, da allora c’è stata la (meritata, inevitabile) dittatura di Lorenzo Insigne. Udinese-Napoli sarà un’opportunità per ricominciare a scrivere questa storia. Però con un carattere e una lingua nuovi, coppia d’attacco ad altissimo potenziale ma tutta da verificare. In gioco c’è una parte importante del futuro del Napoli, perché recuperare Dries o Arek, magari entrambi, farebbe tutta la differenza del mondo.

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