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Ancelotti: «Abbiamo perso una partita, non è la fine del mondo. Il mio calcio è poco identificabile»

«Non voglio ammazzare undici calciatori di partite e demotivare gli altri. Domani in ventimila? Cercheremo di offrire un bello spettacolo. Così potranno parlarne a chi non sarà venuto»

Ancelotti: «Abbiamo perso una partita, non è la fine del mondo. Il mio calcio è poco identificabile»

In conferenza stampa

Carlo Ancelotti in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Fiorentina: «Il mio umore? Sto bene, finalmente i calciatori sono tornati dalle nazionali e ieri ci siamo allenati tutti insieme. Purtroppo abbiamo avuto l’infortunio di Chiriches, ieri è tornato e sembrava stare molto bene. Mancherà per un po’, troveremo la soluzione a questa assenza. Oggi ci alleneremo, e tutti saranno disponibili per domani».

Ancelotti su Napoli-Fiorentina: «In questa sosta abbiamo analizzato Sampdoria-Napoli. L’approccio è stato buono, sono mancati reazioni e controllo del gioco dopo il primo gol. Il primo tempo è stato da dimenticare, dobbiamo crescere molto da questo punto di vista. Abbiamo preso tanti gol, ma siamo anche una delle squadre che ha subito meno tiri. Evidentemente, in questa fase della stagione paghiamo care alcune disattenzioni. Dire che abbiamo subiti tanti gol è vero, ma la fase difensiva non è deficitaria. Ci siamo comportati bene come squadra, si è trattato soprattutto di errori individuali».

Il turn over, tra Mertens e Milik: «Tutti e due sono arrivati ieri abbastanza stanchi, oggi prenderò una decisione dopo l’allenamento. Ora inizia un ciclo di partite ravvicinate ed importanti, ma dobbiamo pensare alla Fiorentina. Poi valuteremo la partita con la Stella Rossa».

Esiste l’ancelottismo? «No, se non hanno tirato fuori questa parola vuol dire che non esiste. Come Guardiola, Sarri si è legato a un’identità precisa e definita. La mia filosofia non è legata a una precisa identità, a me piace il gioco corto e quello lungo, mi piace l’attacco ma anche difendere bene, il calcio è anche difesa bassa, a me piace pressare alto ma il miglior modo per non subire gol è avere poco spazio alle spalle. Il mio calcio è poco identificabile».

Lo scudetto perso in hotel contro la Fiorentina, e lo spauracchio Pioli

«Più che altro, vanno tenute in considerazione le ultime due partite della Fiorentina. Ha giocatori importanti, noi dobbiamo pensare a noi e a quello che dobbiamo fare. Rispettiamo la Fiorentina, ma questa partita serve a noi per crescere in autostima dopo la sconfitta di Genova. In alcune situazioni di queste prime tre partite, potevamo essere più stabili e solidi dal punto di vista mentali. Si tratta di difficoltà mentali che ci stanno in un periodo di crescita. Questa squadra mi piace, abbiamo perso una partita ma non è la fine del mondo».

I dati statistici: «Ho letto che ci sono statistiche fisiche per cui il Napoli corre di meno. Abbiamo corso meno degli avversari per meno di cinquanta metri a calciatore, per un totale di 1400 metri in meno rispetto al Milan. Non è così, perché noi abbiamo corso ad alta intensità di più rispetto agli avversari. Se si valuta che il Napoli non è in condizione perché ha corso cinquanta metri in meno, non ci siamo proprio».

Pochi spettatori al San Paolo

«Io sono veramente contento di essere qui, per tanti motivi: qualità della squadra, ambiente, passione. Se ce ne saranno 20mila domani, cercheremo di offrire un bello spettacolo. Così potranno parlare e dire a chi non sarà venuto di aver visto un bel Napoli».

Ancelotti allenatore o psicologo: «Io faccio l’allenatore, ieri abbiamo lavorato su alcune cose che abbiamo soddisfatto. Sono contento, non c’è bisogno di fare psicologia con questi ragazzi, ieri hanno capito quanto non è andato bene a Genova».

La deroga della Lega per la fascia ad Astori: «Credo che il calcio abbia problemi più importanti da risolvere. Credo che Astori debba essere onorato in qualche modo, e una fascia col suo nome può essere il modo giusto».

Il percorso del Napoli verso le idee di Ancelotti: «Le mie idee non sono in contrapposizione con quelle di chi mi ha preceduto, piano piano stiamo lavorando in questo senso. Io non voglio che il Napoli dimentichi il bene prezioso coltivato in questi ultimi tre anni, soprattutto in difesa. Lavoriamo su una maggiore verticalità in fase offensiva».

Insigne

«Lorenzo sta molto bene, il fatto che non abbia giocato la seconda partita in Nazionale ha fatto sì che tornasse fresco e motivato. Il fatto che non ha giocato bene gli darà motivazioni per le prossime partite che giocherà».

Le critiche ricevute dopo il turn over di Genova: «Le critiche sono all’ordine del giorno, io sono qui per valorizzare la rosa, una strada per ottenere risultati. Ounas, per esempio, ha ottime qualità. Ho letto un articolo del mio amico Corbo, che diceva di non arretrare. E non arretriamo. Non voglio ammazzare undici calciatori, né demotivarne altrettanti. La rotazione sarà naturale, e non forzata».

Ancelotti arrabbiato: «Mi sono già arrabbiato con i giocatori, a Genova. Con voi giornalisti? Non ci vuole tanto».

«Tutte le volte che ci tirano in porta, ci fanno gol. Dobbiamo evitare di subire tiri. Siamo una delle squadre che subisce meno tiri, un piccolo errore – come quello di Zielinski e Hysaj a Genova – può essere determinante. Nove volte su dieci non succede niente, a volte te la mettono all’incrocio dei pali».

I primi due mesi di Ancelotti a Napoli: «Abbiamo fatto bene, potevamo fare qualcosa di più a Genova. Abbiamo avuto un calendario complicato fino ad ora, potevamo avere sette punti piuttosto che sei in classifica».

La priorità tra le competizioni: «Oggi la priorità è la Fiorentina. Domani sera sarà la Stella Rossa. Dopo il 90esimo di Napoli-Fiorentina, valuterò la condizione dei calciatori e sceglierò i migliori uomini per la trasferta di Belgrado. È ancora presto per parlare di scudetto, Coppa Italia, Coppa dei Campioni. Abbiamo delle cose da fare, e stiamo lavorando in questo senso».

Verdi: «Può giocare a destra o sinistra, in un sistema diverso anche come mezzapunta. I ruoli davanti può occuparli tutti, con le sue caratteristiche. Lui predilige la fascia destra, è un giocatore importante per noi. Non ha fatto bene a Genova, ma è tutto nella norma».

Ancelotti al Napoli oltre i tre anni

«È un attestato di profonda stima che mi dà molta responsabilità, e motivazione».

Il movimento italiano: «Non esprimiamo valori di alto livello, occorrono pazienza, tempo. Mancini deve essere supportato in tutte le maniere possibili, per lui c’è un lavoro difficilissimo. Purtroppo gli obiettivi di club e nazionali non convergono».

«La differenza del lavoro di un allenatore è legato all’ambiente, non a quello che avviene nel centro sportivo. A Napoli c’è una grande passione, una grande attenzione, della città mi piacciono i paesaggi unici al mondo».

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