ilNapolista

La prima di Ospina: poco reattivo su Bonaventura, poi totalmente inoperoso

Il tiro di Bonaventura è stato violento e improvviso, ma Ospina non è stato immediato nel coprire la parte centrale della porta. Sul secondo gol, decisiva la deviazione di Koulibaly.

La prima di Ospina: poco reattivo su Bonaventura, poi totalmente inoperoso

Gli indizi del turn over

Come avevamo scritto alla vigilia di Napoli-Milan, l’idea che David Ospina giocasse titolare faceva riferimento all’idea di fissare le gerarchie. Il colombiano prima di Karnezis, in corsa per un posto da co-titolare tra campionato e Champions League, prima del lancio definitivo di Meret. È andata proprio così, il colombiano ha giocato da titolare contro i rossoneri. Un indizio del turn over che sarà, del fatto che mister Ancelotti possa pensare ad un’alternanza campionato-Champions tra il giovane friulano e l’ex Arsenal. Che ieri sera, torniamo nel presente, ha offerto una prova interlocutoria. Per un motivo semplice: due vere conclusioni tentate dal Milan, e due gol subiti.

Ora, ovviamente, tutto va analizzato in profondità, tutto va contestualizzato. I due gol sono differenti, perché nascono in maniera differente. Il tiro di Calabria è stato deviato in maniera probabilmente decisiva da Koulibaly, un tocco che ha – ulteriormente – messo fuori causa Ospina da una traiettoria velenosa come quella del tiro ad uscire. Bravo il terzino del Milan a impattare il pallone nel modo giusto, sfortunato l’ex guardiano dell’Arsenal a trovarsi fuori fuoco dopo il tocco del centrale francosenegalese. Sotto, nella Gif, si vede chiaramente il cambio di traiettoria della conclusione.

Il gol di Calabria

Sul primo gol, siamo più severi. Vogliamo esserlo. Al di là degli scompensi difensivi (ne ha parlato Alfonso Fasano nella sua analisi tattica, qui), e quindi della facilità per Bonaventura di presentarsi al tiro, parliamo dell’intervento di Ospina. Che è stato poco reattivo perché si è fatto letteralmente bruciare dalla mezzala del Milan. Certo, la coordinazione volante e la traiettoria venuta fuori dalla sforbiciata dell’ex atalantino sono arrivate ad altissima velocità, Ma la destinazione del tiro era effettivamente centrale. Ad Ospina è mancata proprio l’espolsività necessaria – gambe e braccia – per impattare in volo il pallone. Sotto, il replay è chiarissimo.

Il gol di Bonaventura

Il punto è che il pallone si infila praticamente al centro della porta, a mezza altezza. E il fatto è che Ospina parte in volo che il pallone ha praticamente toccato la rete. In caso contrario, sarebbe stato un ottimo intervento per reattività rispetto alla difficoltà della situazione: tiro violento, improvviso, scoccato dopo un movimento inatteso. È la sottile e crudele differenza del portiere, per cui un mancato intervento – anche difficile – fa il gol e un grande intervento fa la grande parata.

Dopo e intorno a questi due episodi, Ospina è stato completamente inoperoso. Solo un tiro pericoloso di Higuain, altissimo. Nella ripresa, un grande pallone lungo recapitato direttamente a Insigne, una giocata à la Reina, che intanto Pepe guardava la partita seduto sulla panchina di Gattuso. L’esordio di David Ospina non si può promuovere e né bocciare. Possiamo parlare di ombre e luci, di sensazioni, e allora Ospina sembra un portiere sempre in bilico tra il grande intervento e l’incertezza. Il fatto che sia un portiere di buona affidabilità, fino ad arrivare all’Arsenal e alla titolarità inamovibile con la Colombia, ci fa sperare che le prime situazioni siano quelle preponderanti.

ilnapolista © riproduzione riservata