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Ventura: «Io lasciato solo, sbagliai a non dimettermi. Insigne falso problema»

Intervista alla Gazzetta: «Tutto cambiò dopo la sconfitta con la Spagna. Quante falsità, compreso l’ammutinamento dei senatori»

Ventura: «Io lasciato solo, sbagliai a non dimettermi. Insigne falso problema»
Ventura, commissario tecnico dell'Italia

«Non sono mai stato il ct, sono stato l’allenatore dell’Italia»

Ampia intervista della Gazzetta dello Sport a Gian Piero Ventura l’allenatore passato alla storia per aver fallito la qualificazione ai Mondiali del 2018. Il leit-motiv dell’intervista è uno: «Ho sbagliato a non dimettermi, e ho sbagliato più volte nel corso del mio incarico». Ventura sostiene di essere stato lasciato solo, sin dall’inizio quando Lippi avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di direttore tecnico e poi si tirò indietro (per conflitto d’interessi col ruolo del figlio che è agente di calciatori). Ma, soprattutto, racconta che tutto è cambiato dopo la sconfitta con la Spagna.

«Eravamo imbattuti, eppure un secondo dopo quella sconfitta sembrava che la responsabilità fosse soltanto mia. Avevamo perso contro una squadra che ne avrebbe poi segnati all’Argentina. Non c’è stata una sola persona, né dentro né fuori le istituzioni sportive che abbia preso le mie difese.

«Io ho allenato, ma non sono mai stato il commissario tecnico. Perché quella è una figura istituzionale, che implica il rispetto e il sostegno di chi gira intorno a lui. E io non l’ho mai sentito davvero fino in fondo. Già prima della partita persa contro la Spagna, mi sentivo solo».

Lo spareggio con la Svezia

«Sarebbe bastato arrivarci uniti, avevo già preannunciato che ai Mondiali non sarei andato. Invece venne scritto che avevo abbandonato il ritiro e tante altre sciocchezze per minare l’ambiente, senza che nessuno facesse muro. Come se convenisse il caos. Infatti dopo l’eliminazione è partito il tutti contro tutti che ha portato al commissariamento che tutti attendevano».

Il presunto ammutinamento dei senatori

«Buffon, Chiellini e Barzagli vennero da me a chiedermi se potevano parlare ai compagni più giovani per spiegare loro il peso della maglia azzurra. Ho detto sì, pensando fosse utile un confronto tra di loro, senza di me. Ma è passato per un ammutinamento. La traduzione è stata: Ventura è stato: sfiducia­to, comandano i senatori. Cosa più falsa non poteva esserci»

Insigne assente contro la Svezia

«Con me Insigne aveva giocato sempre. Ho fatto delle valuta­zioni in base all’atteggiamento tattico della Svezia che non metteva in condizioni Insigne di esprimere al meglio le sue caratteristiche. Ma stia pur cer­to che se avesse giocato Insi­gne, il problema sarebbe diven­tato El Shaarawy o un altro».

De Rossi che sbraita in panchina

«Nessuno ha mai chiesto a De Rossi con chi stesse parlan­do. Non ce l’aveva con me, ma con il preparatore atletico. E’ abitudine mandare i giocatori della panchina a scaldarsi pri­ma di qualche cambio, ma Da­niele non sarebbe entrato, non avevo dato alcuna disposizione in proposito. Però è servito an­ che questo per scaricarmi ad­ dosso di tutto».

 

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