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Il mercato delle altre: l’Inter tra grandi colpi e grandi incongruenze

Il club nerazzurro è ancora sotto regime di controllo per il Fair Play Finanziario. Ha chiuso cinque ottimi colpi, la squadra è migliorata, ma già così ha la lista Champions limitata dalle sanzioni.

Il mercato delle altre: l’Inter tra grandi colpi e grandi incongruenze

Cinque acquisti

Questa mattina abbiamo scritto di Politano, quinto colpo in entrata dopo De Vrij, Asamoah, Nainggolan e Lautaro Martinez. E abbiamo definito l’Inter come la regina del mercato, almeno per quanto riguarda questo primo segmento della sessione. Le motivazioni sono semplici: numero e qualità delle operazioni. Cinque acquisti per la prima squadra, tutti funzionali a quello che ha in mente Spalletti. Ovvero, la squadra fluida e di buona qualità tecnica vista nel finale dello scorso anno, in grado di transitare durante la partita dal 4-2-3-1 al 3-5-2 asimmetrico. In quest’ottica vanno letti gli acquisti di Nainggolan, Politano e soprattutto Asamoah, ovvero calciatori con una duplice (se non triplice, nel caso del ghanese), possibile collocazione tattica.

Nel frattempo, Ausilio sta lavorando con la solita creatività sul mercato in uscita. Santon, Zaniolo, Biabiany, Nagatomo, il riscatto di Kondogbia, Dimarco. Operazioni fantasiose, che rientrano in quel limbo tra risvolti etici e legali non proprio limpidissimi, eppure accettati. Ne abbiamo scritto ieri, citando un pezzo di Repubblica.

Il fair play finanziario

È una condizione indotta, l’Inter è ancora sotto stretta osservazione dell’Uefa e in teoria non può investire oltre una certa cifra. Anzi, già quest’anno dovrà sottostare alle limitazioni per la lista Champions, sanzione accessoria per non aver rispettato i parametri del Fair Play Finanziario e per non aver ancora soddisfatto tutte le richieste del settlement agreement stipulato con l’Uefa. La situazione è molto migliorata rispetto allo scorso anno, ma Spalletti pagherà una le colpe della gestione Moratti e della primissima era-Suning. Come? Con un numero di giocatori inferiore per le partite europee. Tutto è spiegato benissimo in un pezzo di Ultimo Uomo, di cui vi alleghiamo una piccola parte:

L’Inter pagherà l’impossibilità di iscrivere alla Champions League giocatori il cui costo sommato totale non sia inferiore ai ricavi delle cessioni, oltreché una limitazione numerica nella lista. Nello specifico: 22 giocatori invece di 25, e soprattutto potrà inserire in lista per la competizione solo nuovi giocatori il cui costo totale non sia superiore a quanto ricavato dalle cessioni di giocatori presenti nella lista iscritta all’Europa League 2016/17 più il ricavato delle cessioni di due giocatori non presenti in lista.

Osservando la rosa iscritta alla Europa League 2016/17 possiamo notare che negli ultimi due anni sono stati ceduti giocatori per 43,7 milioni. Ai quali possono essere aggiunti i due giocatori più costosi venduti negli ultimi due anni e non facenti parte della lista (Kondogbia 25 e Caprari 15 milioni) per un totale di 83,7 milioni. Fanno quasi 90.

La cifra finora incamerata permetterebbe l’iscrizione alla prossima Champions League del nuovo arrivo Nainggolan (costato 38 milioni), di Skriniar (23), di uno fra Vecino e Gagliardini (24) e di Borja Valero (5,5). Al momento, però, non potrebbero essere inseriti Lautaro Martinez (costato 23 milioni) e l’escluso fra Vecino e Gagliardini.

Le criticità di Spalletti

Quindi, Spalletti dovrà fare di necessità virtù. Gli acquisti di De Vrij e Asamoah non incidono su questi conteggi; idem quello di Politano, segnato a bilancio con i soli costi del prestito, ammortizzati dall’incasso di Odegaard. Un nuovo acquisto costoso, però, potrebbe giocare solo in campionato, a meno di una cessione importante. Difficile pensare che un eventuale top player accetti l’Inter senza avere la possibilità di giocare in Europa.

Quindi, per il momento la rosa è “completata”, o comunque “bloccata”. Potrebbe/dovrebbe esserci spazio per un terzino destro che completerebbe l’undici titolare, e intanto si sta lavorando per il quarto esterno d’attacco, quel Malcolm (del Bordeaux) che potrebbe sostituire sia Perisic che Candreva/Politano, prendendo in pratica il posto di Karamoh.

Dal punto di vista puramente tattico, l’Inter si presenta rinnovata e sicuramente migliorata per qualità. Handanovic titolare fisso in porta; D’Ambrosio a destra, Asamoah e Dalbert a sinistra; Skriniar, Miranda, Ranocchia e De Vrij come batteria dei centrali difensivi; Gagliardini, Vecino, Borja Valero e Brozovic a centrocampo, con Nainggolan diviso tra la trequarti e il ruolo di mezzala; come uomini offensivi, Candreva, Perisic, Politano, Karamoh ed Eder, più Icardi e Lautaro Martinez.

Effettivamente, manca ancora un terzino destro “titolare” per considerare questa squadra “molto più forte” rispetto all’ultima edizione. Si parla molto di Florenzi, in scadenza di contratto con la Roma; ma si fa anche il nome di Vrsaljko, obiettivo storico del Napoli.

Conclusioni

Al netto del giudizio puramente etico sulla finanza creativa di Ausilio e la sua politica della plusvalenza selvaggia, la sensazione è che il progetto-Inter stia procedendo alla grande. Restano da risolvere alcuni casi complessi (si pensi a Joao Mario e Gabigol, residuati della pessima campagna estiva 2016), ma la direzione impressa da Spalletti e dalla sua visione tattica è chiara e percettibile.

Resta qualche incongruenza nella gestione del Fair Play Finanziario, più che altro per la necessità di far fronte ad alcuni parametri riferiti alla lista Uefa. Come dire: l’arrivo di Nainggolan ha “occupato” lo spazio economico per un altro grande acquisto, che – come detto – potrebbe finire per non essere utilizzabile in Europa. Solo una partenza eccellente potrebbe portare a un altro colpo importante in entrata, e il pensiero corre subito a Icardi. Difficile pensare ad un addio, ora che la squadra sembra avviata verso una nuova competitività. Anzi, verso un’organizzazione semplicemente coerente, dopo anni di caos totale. Una buona notizia per i tifosi nerazzurro e per il calcio italiano, una notizia meno bella per le competitor dei nerazzurri.

 

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