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Da Sarri a Pruzzo e Conti: il ritorno del dito medio

Una foto privata e finita sui social: si sorride, ma è una goliardata di cattivo gusto. Il dito medio è brutto, come quello di Sarri a Torino (anche se è stato provocato).

Da Sarri a Pruzzo e Conti: il ritorno del dito medio

Nel ventre di Anfield

Roberto Pruzzo e Bruno Conti, un (doppio) dito medio che fa discutere. Si sorride, è evidentemente una goliardata – così come già spiegato da uno dei due interessati, Pruzzo, in un’intervista radiofonica. Ma è una goliardata di cattivo gusto, soprattutto considerando che Bruno Conti è un dirigente della Roma e fa parte della delegazione giallorossa ad Anfield. C’è la storia, in questa foto privata, scattata nel ventre dello stadio inglese e finita sui social. Ed è una storia di rabbia e dolore solo calcistico, che proprio per questo non dovrebbe essere sporcata con gesti così.

Il dito medio è una moda scoppiata un giorno all’improvviso, viene da dire. Domenica sera è toccato a Sarri, entrando allo stadio col bus del Napoli. Una reazione di cattivo gusto a un insulto di pessimo gusto, come spiegato dallo stesso tecnico azzurro nel postpartita. Dal punto di vista di Sarri, la lettura è semplice: lui e la sua squadra erano presi di mira da insulti e sputi, ha avuto una reazione da privato cittadino dimentico – per un istante – di un suo ruolo istituzionale. In sede di provocazione, la colpa è di chi provoca e di chi risponde. Ma ci sono le attenuanti. Il dito medio resta un brutto gesto, non ne vogliamo fare una bandiera, ma quello di Sarri ha una sua “coerenza”. Non ci piace, ma ci sono delle attenuanti, l’abbiamo già detto.

Quello di Pruzzo e Conti è un dito medio “altro”, diciamo gratuito. Meno livoroso, come detto si sorride, ma c’è goliardia e goliardia. Come dire: avrebbero potuto evitare, quanto meno di lasciarla pubblicare sui social. Si sarebbero evitati una shitstorm social, anche interna (non pochi romanisti hanno stigmatizzato il gesto). Prendiamo il lato positivo: magari hanno imparato.

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