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L’interrogatorio di Moggi, testimone al processo-don Barone: «Era vicino al cardinale Andreatta»

Il Mattino sui rapporti tra Luciano Moggi e il prete accusato di esorcismi e abusi su minori: «Gli dovevo dei soldi per dei pellegrinaggi, mi fidavo delle sue conoscenze importanti».

L’articolo del Mattino

Desecretato il verbale dell’interrogatorio di Luciano Moggi nel provvedimento a carico di don Michele Barone. L’ex direttore generale della Juventus era stato chiamato in Procura in qualità di persona informata sui fatti. Le precedenti frequentazioni tra Barone – accusato di abusi e violenze su una minorenne nell’ambito di presunti atti di esorcismo – e Moggi hanno portato alla ribalta il dirigente radiato dalla Figc dopo Calciopoli. Che, a sua volta, ha scoperchiato un mondo di conoscenze che si snoda fino a Roma, al Vaticano, e coinvolge numerosi vip.

L’articolo de Il Mattino ricostruisce la vicenda: «Moggi consegnò del denaro a don Michele nella sua casa di Via Petrarca, a Napoli. “Erano soldi che gli dovevo perché avevo partecipato a dei pellegrinaggi con lui”. Così ha spiegato Moggi ai magistrati, dicendo che era una somma che non raggiungeva i mille euro». Altri punti interessanti del verbale riguardano i rapporti tra Barone e la Juventus, ai tempi di Capello sulla panchina bianconera: «Solo il tecnico diffidava del prete, in maniera scherzosa. Secondo lui portava sfortuna. Ma io non avevo motivo di sospettare di don Michele. Lo credevo una persona degna di stima in quanto molto accreditato in Vaticano, e molto vicino al cardinale Liborio Andreatta. Mi ero fidato per via di questo rapporto personale con un prelato di calibro».

Vaticano

Il Mattino spiega la posizione di Andreatta: «Il cardinale è stato per anni il responsabile dell’Opera romana pellegrinaggi, l’agenzia vaticana per il turismo religioso che organizza i viaggi di milioni di pellegrini verso Lourdes, Assisi, Fatima. E a Medjugorje. L’incarico si è esaurito lo scorso agosto». Nel mirino degli investigatori, sempre secondo il quotidiano napoletano, potrebbe esserci un business “sommerso” dietro questi viaggi religiosi. Un’ipotesi che non coinvolgerebbe solo Barone, ma anche chi l’ha “scaricato” durante questo poco onorevole caso giudiziario. Le «torture medioevali» sono solo una parte dell’inchiesta a carico di Barone, in cui Moggi forse ha avuto un ruolo di testimone fondamentale.

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