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Repubblica: «La Juventus non ha fatto niente per giocare ieri contro l’Atalanta»

«La squadra di Gasperini, imbottita di riserve, era reduce dall’Europa League e dovrà giocare la semifinale di Coppa Italia. I bianconeri, invece, hanno voluto evitare infortuni».

Repubblica: «La Juventus non ha fatto niente per giocare ieri contro l’Atalanta»

L’articolo di Repubblica

«Di sicuro nessuno ha fatto grandi sforzi perché si giocasse». Le parole dell’articolo pubblicato questa mattina da Repubblica sono una parte importante del racconto (mancato) di Juventus-Atalanta. Secondo il quotidiano romano, entrambe le squadre non hanno forzato la mano perché si giocasse. Erano d’accordo, insomma, dopo aver valutato bene le proprie possibilità,

Una questione di tempi e tempo, innanzitutto: «Alle 17 ha preso a fioccare copiosamente, imbiancando strade, tetti e Stadium, con il campo già liberato dai teloni per consentire il collaudo della Goal Line Technology, previsto da protocollo due ore prima del fischio d’inizio. Nel 2012, per dire, prima di un Juve-Udinese nevicò molto di più ma il campo venne scoperto solo all’ultimo e si giocò regolarmente. Stavolta nessuno ha avuto voglia di forzare i tempi e nemmeno di aspettare un’oretta: era previsto che di nevicare avrebbe smesso all’ora dell’aperitivo e difatti già alle 18.30 i fiocchi hanno cominciato a diradarsi».

Cosa hanno pensato Juve e Atalanta

A quel punto, Juventus-Atalanta avrebbe potuto giocarsi. Solo che ormai «squadre e arbitro (e i poveri 35 mila sugli spalti, dei cui fischi di disapprovazione nessuno s’è curato) avevano levato le tende. È bastato un sopralluogo, alle 18, del direttore di gara Mariani con i due capitani Buffon e Toloi e i due dg Marotta e Marino per stabilire che non ci fossero le condizioni per giocare. La decisione del rinvio spetta all’arbitro, ma non c’era uno che non fosse d’accordo. La sensazione è che Mariani non abbia fatto altro che prenderne atto.

Perché l’Atalanta ha deciso di non giocare: «Alla squadra orobica, spossata dalle faticacce dell’Europa League e già orientata verso la semifinale di Coppa Italia di dopodomani, il rinvio ha fatto molto comodo. Gasperini aveva tolto di squadra tutti i titolari tranne Toloi e De Roon; a centrocampo avrebbe debuttato il 19enne Melegoni. In questo modo, aveva scatenato una ridda di illazioni, coniugate con il verbo “scansarsi”, da Napoli e dintorni».

Più o meno lo stesso atteggiamento della Juventus: «Il clan bianconero non ha mosso un dito per giocare. Né tantomeno né ha chiesto all’arbitro di aspettare almeno le 19, quando si sarebbero ripresentate condizioni di regolarità». Le motivazioni di questo comportamento, secondo Repubblica, vanno ricercate nella volontà di preservare i calciatori dagli infortuni. Il campo era rischioso, e le due partite in fila da giocare in condizioni polari (l’altro match di mercoledì contro l’Atalanta si terrà in un clima simile) non erano proprio consigliate per scongiurare incidenti traumatici e/o muscolari.

Quello che si è visto

Quindi, come dire: voglia di giocare saltami addosso. Una condizione percettibile anche dal comportamento degli addetti al campo e allo stadio: «Di tentativi per spalare la neve dal campo (una volta, si reclutavano con successo anche i tifosi sugli spalti) ne sono stati fatti pochini: sono state spazzate le righe e ripulite le aree dei portieri ma, una volta ritornate bianche, le pale sono state deposte». Juventus-Atalanta: più chiaro di così?

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