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Nelle prime otto giornate, il Napoli ha segnato 26 gol. Nelle seconde otto, appena 9

In calo anche il numero delle occasioni create. Non fa gol su azione da 369 minuti. Resta il secondo miglior attacco della Serie A (aspettando la Lazio)

Nelle prime otto giornate, il Napoli ha segnato 26 gol. Nelle seconde otto, appena 9
Dries Mertens / Photo Matteo Ciambelli

Il contraltare

Se oggi abbiamo magnificato i numeri della difesa del Napoli, è arrivato il momento di conoscere le dolenti note. I numeri raccontano che il Napoli è preda di un’anemia offensiva mai vissuta negli ultimi anni. Le due partite consecutive senza gol segnati sono un unicum nella storia azzurra di Sarri (è già successo un’altra volta, ma tra campionato ed Europa League: febbraio 2016, partite contro Juventus e Villarreal), ma sono solo una conseguenza di un piccolo grande calo nella produzione offensiva. Che, in qualche modo, abbiamo cercato di spiegare qualche giorno fa utilizzando il check point temporale (e tecnico) dell’infortunio di Ghoulam.

Il Napoli non segna su azione da Napoli-Shakhtar 3-0. L’ultima rete porta la firma di Zielinski. Era il 21 novembre. Da allora, il Napoli ha vinto a Udine con rigore di Jorginho, ha perso 0-1 con la Juventus, ha perso col Feyen0ord 2-1 (gol di Zielinski su sviluppo di un calcio da fermo), ha pareggiato 0-0 contro la Fiorentina. In tutto, sono 369 minuti senza un gol da azione manovrata. 

Ora c’è fuori anche Insigne autore di due degli ultimi gol del Napoli su azione. Da Chievo-Napoli in poi, la squadra di Sarri ha realizzato quattro reti in situazione dinamica, cioè su azione: Milan (2) e Shakhtar (2), poi si è “accontentata” di gol da calcio da fermo. A Udine e a Rotterdam, come ricordato.

Mertens non segna da cinque giornate

Mertens non segna in campionato da 5 partite, dal terzo gol in Napoli-Sassuolo 3-1 (29 ottobre). Da allora a oggi ha realizzato un solo gol. Di testa, contro lo Shakhtar. Su calcio d’angolo. Una situazione decisamente lontana dalla sua dimensione tecnica. In precedenza, Mertens in campionato ha segnato all’Atalanta il gol della rimonta (il temporaneo 2-1, prima del definitivo 3-1), un gol al Bologna, tre al Benevento (due su rigore), il pallonetto gioiello alla Lazio, il rigore al Cagliari, la doppietta al Genoa. Poi, dopo Napoli-Sassuolo, ben cinque partite di campionato senza fare gol. Tante per un centravanti che aveva tenuto una media straordinaria.

L’altro volto della crisi è quello di José Maria Callejon, il suo è un down netto: zero gol e zero assist dal 29 ottobre. Ultima sua presenza nel tabellino: calcio d’angolo velenoso gestito malissimo da Consigli. Una rete casuale.

Le occasioni create

Il sito Squawka offre un ampio spettro di dati. Un’analisi attenta delle occasioni create suggerisce le nuove difficoltà creative del Napoli. La squadra di Sarri, dalla prima all’ottava giornata, aveva una media di 15,25 chance per match. Nelle successive otto partite, la media è scesa sensibilmente, fino a 12.375. Può sembrare una differenza minima, in realtà è una diminuzione sostanziale. Soprattutto perché fa riferimento ad azioni costruite in situazioni dinamiche, quindi in qualche modo è una cifra che sottolinea le difficoltà di gioco che il Napoli sta conoscendo in questo periodo.

Una difficoltà, che, ovviamente, include anche Mertens e Callejon. Anzi, è un sistema aperto: la squadra che non ha più la stessa portata offensiva influenza il rendimento dei due attaccanti, e viceversa. Basti pensare all’occasione fallita ieri da Dries Mertens, con il tiro che ha “colpito” Sportiello. Stessa cosa anche per la creazione delle palle gol, si pensi all’assist perfetto del belga fallito da Zielinski.

Insomma, la situazione dell’attacco del Napoli paga una crisi realistica, verificata. Che si legge nel numero di gol segnati, alla media crollata dall’ottava giornata in poi. Nelle prime otto giornate il Napoli ha segnato 26 gol; nelle seconde otto il dato è sceso a 9, tra il primo ciclo di otto partite e il secondo. Per quanto riguarda le prime otto giornate, solo contro la Roma il Napoli ha segnato una rete; nelle prime sette giornate, il Napoli non ha mai segnato meno di tre reti a partita.

Un differenziale ampio, eloquente, che però non cancella un dato fondamentale. Con i suoi 35 gol, il Napoli resta il secondo miglior attacco del torneo. Esattamente come per i punti in classifica, c’è abbastanza fieno in cascina per affrontare l’inverno. Che è appena arrivato. Ma che potrebbe essere una stagione breve, almeno si spera.

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