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Il Napoli del post-Ghoulam ha diminuito la sua pericolosità offensiva

Dopo l’infortunio del terzino algerino, il Napoli ha diminuito le occasioni create e il rapporto con le conclusioni nitide in porta. La squadra è ancora in via di adattamento.

Il Napoli del post-Ghoulam ha diminuito la sua pericolosità offensiva
Photo Matteo Ciambelli

Dati e suggestioni

Faouzi Ghoulam è uscito per infortunio durante Napoli-Manchester City, giocata esattamente un mese fa. Era il 21 ottobre del 2017, ultima partita in campionato contro il Sassuolo, vittoria per 3-1. Sotto, vediamo un grafico a linea che traccia l’andamento per occasioni create del Napoli.

La linea gialla è quella delle occasioni totali, quasi sempre coincidente con quella rossa (passaggi chiave). Quella blu, in basso, individua gli assist vincenti.

La parabola a cunetta che vediamo sulla destra del grafico ha il punto più in alto (19 occasioni) proprio in concomitanza del match col Sassuolo. Dopo, c’è una discesa. Graduale, ma chiara e inesorabile. Fino a Udine, fino alle 5 chance create a Udine. La nuova impennata ieri sera, con le 14 occasioni create contro la Juventus.

Proprio questo dato dimostrerebbe che il Napoli è in ripresa, ma ovviamente tutti i numeri vanno contestualizzati e interpretati. Le 14 opportunità di ieri sera hanno portato a 6 tiri in porta; le 5 contro l’Udinese a 4 conclusioni nello specchio. Le 19 contro il Sassuolo sono valse invece 9 tiri in porta e due conclusioni sul palo. Va da sé che il Napoli ha abbassato quantità e qualità delle sue occasioni costruite dal momento in cui si è infortunato Faouzi Ghoulam.

Alternative

Possiamo dire che l’incidente capitato al terzino algerino rappresenta anche un checkpoint temporale che identifica l’inizio di un calo fisico. Ridurre la diminuzione della pericolosità del Napoli all’assenza di un terzino sinistro, benché d’attacco, è troppo banalizzante. Inoltre, siamo all’inizio del quinto mese di una stagione iniziata prestissimo, come dire: il down prestazionale è fisiologico.

Ma è vero pure che il Napoli ha un’alternativa a Ghoulam dalle caratteristiche molto differenti. E, inoltre, ancora non pronta dal punto di vista fisico. Parliamo di Mario Rui, anche ieri sera uscito a partita in corso e quindi un cambio “cancellato” per Sarri. Una sostituzione che avrebbe potuto aiutare a ruotare a centrocampo, il reparto in cui Sarri opera le turnazioni più intensive. Oltre a Mario Rui c’è Hysaj, un calciatore adattato e ancora meno fisico e offensivo di un palleggiatore puro come il portoghese.

Adattamento

Il Napoli, da inizio novembre, sta vivendo un nuovo processo di adattamento. Ha dovuto cambiare terzino sinistro, ha dovuto far fronte cioè allo svilimento della sua fonte di gioco numero uno: la catena di sinistra. Mario Rui manca della propulsione e della fisicità spiccata di Ghoulam, probabilmente è più bravo e tecnico nel gioco breve, e nel frattempo è subentrata anche una certa stanchezza in alcuni uomini chiave (Mertens, Callejon e Insigne, pure mezzo acciaccato), a loro volta costretti a giocare sempre.

Per capire cosa intendiamo, guardiamo l’immagine sopra. Mario Rui ha tentato 9 cross, sbagliandone 9. Per tutte le sue discese, la soluzione finale è stata sempre sbagliata. Merito della difesa della Juventus, certamente, ma anche “colpa” di un lavoro di ambientamento non ancora completato.

In cosa consiste questo lavoro? Capire quanti e quali pallone giocare in mezzo, con quale altezza, quale traiettoria, quale velocità. Contro il Sassuolo, il Napoli schierava lo stesso attacco e giocava lo stesso calcio, Ghoulam tentò il cross per 5 volte e per due di queste riuscì a trovare il compagno. Quindi, come dire: la strategia difensiva della Juventus ha ridotto la qualità offensiva del Napoli, ha costretto la squadra di Sarri a cercare un cross forzato, con un calciatore non ancora abituato a dialogare concettualmente con gli attaccanti e il modello di gioco della sua squadra. Così semplice, così importante nell’economia offensiva del Napoli.

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