Non ho esultato perché non riuscivo a credere che avesse segnato. La partita di Genova non era facile anche se il Napoli era dato favorito
Genoa – Napoli 2 – 3
Nonostante il pronostico dicesse inequivocabilmente Napoli (soprattutto se si considera la classifica), sapevo non sarebbe stata una partita semplice. A Genova non lo è mai. Non per niente venivamo da due 0-0 consecutivi. Il Napoli di Sarri, una squadra capace di fare oltre 200 goal in poco più di 100 partite, non aveva mai segnato a Genova contro il Genoa.
Ieri sera la partita era iniziata anche con il piede sbagliato. Quello di Taarabt, che quando vede il Napoli un goal ce lo omaggia sempre.
Mi auguravo di non prendere gol
Ammetto che quel goal mi ha preoccupato relativamente, il Napoli ha già dimostrato abbondantemente di saper ribaltare le partite nelle quali è andato in svantaggio.
Più che preoccupato sono rimasto corrucciato. Prima della partita mi auguravo di non prendere goal, invece siamo tornati alla cara vecchia sindrome di un tiro subito, un goal. Come a Ferrara. Come tutto l’anno scorso.
Mertens
Punizione dal limite. Parabola perfetta di Mertens. Palla nell’incrocio.
Non lo voglio nemmeno descrivere. Questo goal va oltre le parole.
Dico solo che il mio cervello non era stato capace di concepirlo come goal. Non ho esultato minimamente. Non credevo fosse possibile. Ero in una totale fase di negazione.
Nel secondo tempo ci sono stati un paio di sussulti (autogoal di Zukanovic e goal di Izzo), nel mezzo tanto nulla. Il Genoa, rinvigorito dalla seconda rete, ha tentato un ultimo quarto d’ora all’assalto. Non accadrà più niente degno di nota, oltre a una conclusione di molto alta di Lapadula.
Note sparse
– Chiriches e Koulibaly rimandati. Kouli sente la mancanza di Albiol. M’è piaciuto molto Hysaj.
– Se Mertens fa dei goal così quando è stanco. Non lo facciamo più dormire.
