L’uscita a vuoto sul secondo gol dello Shakhtar è l’episodio che ha deciso la partita, più dell’errore di Milik
Shakhtar Donetsk – Napoli 2 – 1
Potremmo riassumere così il tutto.
Indubbiamente l’episodio che ha segnato la narrazione della partita è quello del doppio svantaggio.
L’indecisione di un attaccante sotto porta (Milik sul 2-1) non muove il risultato, pesa relativamente di meno. Quella di un portiere pesa il doppio, poiché dalla sua indecisione nasce una rete avversaria, quindi il risultato si muove.
Con la Juventus in Coppa Italia avevamo visto un caso analogo.
L’anno scorso parlavo della sindrome di Joe Hart per Reina, si è riproposta ieri sera.
Reina dà, Reina toglie.
Preferisco aver ricevuto 3 punti a Bologna. Vediamola così.
Vedendo la formazione prima della partita penso che, buona parte dei tifosi, fossero contenti del centrocampo schierato da Sarri. Sulla carta era un buon centrocampo. Se poi Zielinski gioca come al Bernabeu e Diawara non gioca come al Bernabeu. Ad accorgersene dopo sono bravi tutti.
Loro sono stati molto bravi a tenere strette le linee in fase di non possesso e a tenere sempre due uomini tra le nostre linee di centrocampo e difesa, sempre troppo larghe. Così facendo riuscivano a ripartire con passaggi filtranti di quasi 40 metri, costringendoci a rincorrerli sempre. Cosa mai vista subire dal Napoli. Probabilmente si sta accusando adesso un calo fisico, dovuto alla preparazione estiva più pesante.
Sarri un po’ se l’era tirata. Giocando così, alla fine, le penne ce le abbiamo lasciate veramente
Complimenti a loro, ma noi gli abbiamo reso la vita facile. L’anno scorso raccogliemmo 7 punti in trasferta e solo 4 in casa, nel girone. Potremmo fare il contrario, non mi dispiacerebbe.
Ora il Benevento. In casa non si deve lasciare niente a nessuno. Soprattutto in campionato.
