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Un Napoli maturo gestisce l’andata in casa (con un arbitro che profuma d’Europa)

Sembra essere arrivato il tempo per la prima vittoria del Napoli di Sarri in una doppia sfida, mentre dall’Inghilterra Trevor Francis elogia gli azzurri.

Un Napoli maturo gestisce l’andata in casa (con un arbitro che profuma d’Europa)
Mertens, Koulibaly Photo Matteo Ciambelli

Il Napoli c’è.

E giusto per chiarire, non mi unisco al coro del rammarico. La vittoria poteva essere più larga, e il Napoli lo avrebbe meritato. Però guardiamo il bicchiere mezzo pieno, anche perché nei 15 minuti di pennichella azzurra, tra il 30’ e il 45’ del primo tempo, un gol del Nizza, su un paio di situazioni create dai francesi, avrebbe gettato nel panico squadra, stadio e ambiente.

Quindi niente incubi. Al netto della scaramanzia, non vedo come il Napoli possa perdere con 3 gol di scarto all’Allianz Riviera, cosa che agli azzurri non accade dal 2 febbraio 2014 (0-3 a Bergamo).

Bando agli arrembaggi

Il Napoli è stato sufficientemente prudente per non farsi ingolosire dalla doppia superiorità numerica, una situazione pallanotistica, come ha giustamente già scritto “Il Napolista”. Però l’occasione per mettere dentro il terzo è arrivata, inutile tornarci su. Milik non l’ha concretizzata e amen. L’importante è stato non tornare agli arrembaggi come se non ci fosse un domani, cosa che nelle gare di andata delle sfide di 180 minuti non andrebbe mai fatta. E la recente esperienza nell’andata della semifinale di Coppa Italia allo Juventus Stadium dovrebbe sempre essere di insegnamento.

Sbilanciarsi con due gol di vantaggio (anche se con due uomini in più), e per di più contro una squadra che non dovrebbe impensierire gli azzurri al ritorno (se l’avversario fosse stato il Real forse l’arrembaggio per ottenere il terzo gol avrebbe avuto più senso, le prospettive cambiano in funzione delle partite di ritorno…), poteva creare situazioni di cui ci si sarebbe poi potuti pentire.

I benefici dell’andata in casa

Resto un fiero sostenitore dell’andata in casa. Contrariamente a ciò che sostengono in tanti, la prima in casa concede più possibilità di mettere quei mattoncini indispensabili per proseguire il cammino. A meno di non sbagliare totalmente partita.
Questo Napoli è una squadra che gioca in casa e fuori allo stesso modo, ma spesso sono le squadre avversarie ad avere un diverso atteggiamento quando giocano l’andata in casa, creando notevoli difficoltà al Napoli. E lasciando la gara di ritorno carica di pressione per un eventuale rimonta.

In effetti le statistiche ci dicono che il Napoli di Sarri in due stagioni è stato eliminato tre volte su tre nelle sfide di 180 minuti (tra gare nazionali ed internazionali), e sempre giocando la prima in trasferta. I tempi sono maturi per il primo passaggio di turno di Sarri sulla doppia sfida.

L’arbitro

Capitolo dedicato all’arbitro. Senza soffermarmi sulla bontà delle sue decisioni, la totale neutralità e impermeabilità alle pressioni mediatiche fa sì che in Europa si possa vedere un arbitro che nella medesima azione espelle due calciatori della stessa squadra.

Lo stesso coraggio è molto difficile da riscontrare nel campionato italiano. La prima cosa che si sarebbe detta e scritta è che “così si rovinano le partite”, come se il regolamento possa subire delle deroghe in nome dell’incertezza del risultato e della bellezza dello spettacolo.  Poi per i nemici del gioco spezzettato e del tempo perso, segnalo che subito dopo il fallo su Zielinski si sono persi tra i tre e i quattro minuti. Non ho letto lamentele, contrariamente a quanto è accaduto dopo minuscole perdite di tempo causate dall’uso del VAR durante le prime sperimentazioni.

Concretizzare

Nella ricerca della perfezione, nel Napoli restano ancora alcuni aspetti da migliorare. In primis il rapporto tra azioni da gol create e gol realizzati. C’è ancora troppo spreco. Però alla velocità con cui gioca il Napoli è più facile che ciò accada.
L’altro aspetto da testare resta la capacità di disimpegnarsi in difesa senza patemi d’animo. Contro il Nizza solo un paio di volte la difesa ha sbagliato i tempi del disimpegno, tra i quali un sanguinoso rinvio di Reina al 54’, per fortuna senza conseguenze. Quello dei disimpegni resta però un tema su cui credo Sarri debba continuare a martellare. Soprattutto in vista di sfide più impegnative. E perché la velocità di gioco, anche in questo caso, incide molto sulla probabilità di un errore.

Ad ogni buon conto il Napoli si dimostra squadra matura. È presto per emettere giudizi, ma questo inizio somiglia tanto al proseguimento del finale di stagione scorsa.  Questa vittoria si lega idealmente al filotto di cinque vittorie consecutive dello scorso campionato. Sperando che la striscia continui il più a lungo possibile.

Nota finale

I commentatori inglesi del canale su cui ho seguito la partita, tra cui l’indimenticato Trevor Francis, non hanno mai smesso di fare i complimenti al Napoli durante tutti i 90 minuti di telecronaca.  Sono stati complimenti senza se e senza ma. Gli inglesi non hanno avuto dubbi. Il Napoli “is the best team among the 20 playing the play-off round”. Quindi persino meglio del Siviglia e del “loro” Liverpool.  La ricerca dei difetti non fa parte del loro modo di vedere.

In Inghilterra probabilmente guardando il Napoli si divertono abbastanza da non tirare fuori luoghi comuni sul cinismo e sul bel gioco che non fa vincere.

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