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Diritti tv, il canale della Lega: per De Siervo (Infront): «Non è una priorità»

Fronte aperto, tra Lega e Infront, sull’idea di una piattaforma televisiva autoprodotta dai club. L’advisor ha «un approccio laico» alla questione.

Diritti tv, il canale della Lega: per De Siervo (Infront): «Non è una priorità»

Una possibilità concreta

A che punto siamo col canale della Lega Serie A? L’ipotesi era nata subito dopo la prima asta (fallita) per l’assegnazione dei diritti tv del prossimo triennio di campionato, e non è ancora tramontata. Anzi, RepubblicaCalcio&Finanza spiegano che la possibilità di arrivare a questa soluzione è concreta.

Anche eprché, come riportato dalle due testate, esiste un articolo – nel contratto tra Lega e Infront – che regola questa possibilità. È il numero 71: «Nel caso la Lega Serie A decida di realizzare il canale, la affiderà a Infront, previa delibera».

Luigi De Siervo, in qualche modo, ha spiegato la posizione di Infront sul caso. Non si era ancora insediato al momento della stipula del contratto che contiene quell’articolo. E quindi parte proprio da qui: «Se le società vogliono rinegoziarlo io non ho alcun problema. Si diano una rappresentanza (al momento la Lega è commissariata, ndr) e ci mettiamo d’accordo in 24 ore. Infront ha un atteggiamento più che laico, sul punto. Anche perché il canale della Lega non è affatto una nostra priorità. Noi aspettiamo che il mercato internazionale si consolidi, poi usciremo con il nostro bando».

Cairo

Il presidente del Torino Urbano Cairo si è detto invece favorevole allo sviluppo di questa idea: «Ci sarebbero vantaggi notevoli. Il calcio è il motivo per cui un utente sceglie di abbonarsi alla pay tv. Già lo fa la Liga spagnola, con risultati eccellenti. Con questo sistema la Lega riuscirebbe a incassare più soldi. Senza dimenticare che il nostro sarebbe un pricing molto competitivo, con costi di gestione più bassi di un broadcaster tradizionale».

Il fronte di discussione è aperto, Juventus e Roma «non hanno mai visto di buon occhio l’eccesso di ruolo esercitato dall’advisor (almeno fino all’avvento della nuova gestione) sulle dinamiche decisionali e sulla governance della Lega».

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