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Lettera d’amore a Maurizio Sarri (vogliamo notizie del cane Ciro)

Evviva il tuo essere politicamente scorretto. Lascia che ti diano dell’integralista, vai per la tua strada. E non lasciarci più senza notizie di Ciro

Lettera d’amore a Maurizio Sarri (vogliamo notizie del cane Ciro)
Maurizio Sarri in un disegno di Fubi

Basta col politicamente corretto

Ciao, Mauri’. Scusa se mi permetto questo tono confidenziale, ma non posso esimermi dal farlo. Sei come uno di famiglia, ormai. Sono sicuro che mi capisci e che, dal profondo della tua saggezza, mi scuserai per questo.

Del resto, sei uno che non dice mai “testicoli” e sempre “coglioni”, una cosa che amo molto, una delle tante. Sei l’anti politically correct che suona meglio di politically incorrect. Sei raro, una specie in via d’estinzione, da proteggere e preservare. Nella sua integrità, senza che ti si chieda di cambiare, smussare, ragionare. Onesto e istintivo sei e così devi rimanere.

E lascia che parlino di integralismo

Che ti diano pure dell’integralista. Che un certo tipo di giornalismo continui a sfruttare la tua disarmante sincerità per ritorcertela contro, per poi usare titoloni, creare discussioni. Sul nulla, per lo più. Tu lo sai, ma sei troppo intelligente per prendertela a male. E allora continui e, mentre ragionevolmente spieghi ogni volta come abbiano travisato le tue parole, interpretandole a loro piacimento, dentro di te… ridi. Io ne sono sicuro. E fai bene, Mauri’.

La forza delle idee

Fai bene perché questo è un mondo che va educato. Cui andava fatto capire che un certo lavoro è più logico svolgerlo in tuta che in giacca (sempre amato anche questo di te). Cui andava mostrato che anche l’Empoli poteva dominare a San Siro, se ben organizzato. La forza delle idee. Devi essere fiero di te, Mauri’.

E devi essere fiero pure di quello che stai facendo col Napoli. Chissà quante volte ti sei chiesto: “Funzionerò in una grande squadra? Riuscirò mai a trasformare dei ragazzi viziati e privilegiati, poco abituati al sacrificio, soprattutto a quello reciproco, in un gruppo coeso? In un meccanismo perfetto, fatto di tocchi di prima, di gente che la palla non se la tiene tra i piedi, ma la gioca sempre? A sopprimere gli individualismi delle stelle, facendo capire loro che se collaborano possono divertirsi e vincere di più? Secondo me, sì…”

Il cane Ciro

Secondo te, Mauri’? Secondo il mondo, ormai. Te lo riconoscono tutti. E quegli altri (quelli che pare che chissà quanto abbiano visto vincere il Napoli e ne sono anche solo parzialmente insoddisfatti)… quegli altri lasciali stare, Mauri’. Sientammé. E ogni tanto, dentro di te… ridine. “E adesso spogliati, come sai fare tu” cantava qualcuno. Tu, tu che lo fai da sempre. Tu che non vendi fumo, ma solo tanta cruda realtà.

E poi…un’altra cosa. L’ultima, giuro. Mauri’, mi dici che combina il cane Ciro? Ormai ci siamo legati a lui. Abbiamo la profonda esigenza di essere aggiornati. Grazie. Ti voglio bene, Mauri’.

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