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Quando Peppino Prisco difese Ferlaino da Valenzi: «Cosa c’entra Paolo Rossi coi problemi di Napoli?»

Estate 1979, prima del famoso no. Il sindaco attaccò Ferlaino, Prisco intervenne in difesa del presidente sul Corriere della Sera. Il dibattito su Napoli è sempre lo stesso.

Quando Peppino Prisco difese Ferlaino da Valenzi: «Cosa c’entra Paolo Rossi coi problemi di Napoli?»

La polemica Valenzi-Ferlaino

Era appena entrata l’estate del 1979, la notizia “bomba” di calciomercato era il possibile acquisto di Paolo Rossi da parte del Napoli di Corrado Ferlaino per la cifra record di cinque miliardi. L’allora sindaco di Napoli Maurizio Valenzi attaccò l’operazione, parlò di supercommercio di uomini e disse che in una città come Napoli, senza fogne, sarebbe stato immorale spendere tanti soldi per un calciatore. Dura la replica di Ferlaino: «Noi del calcio non ci interessiamo mai di politica: sarebbe opportuno che i politici non s’interessassero di calcio, se devono farlo come ha fatto Valenzi. Comunque, Valenzi stia tranquillo: Napoli non ha fogne e non avrà neanche Paolo Rossi».

In questo clima, l’allora vicepresidente dell’Inter, il mai troppo compianto Peppino Prisco, difese Ferlaino e il Napoli sul Corriere della Sera con un articolo del 23 giugno 1979 che riportiamo integralmente.

Peppino Prisco

Dà fastidio che si gridi allo scandalo

La cosa che dà fastidio nella notizia – a tutt’oggi non confermata – di Paolo Rossi al Napoli, è che si gridi allo scandalo. Scandalo è che il giocatore supervalutato sia finito al Napoli: ma nessuno si sarebbe stracciato la veste se il centravanti fosse finito al Milan, alla Juventus o all’Inter, cioè a squadre ricche, che possono o potrebbero fare a meno anche di un Paolo Rossi. Scandalo non è che piova sul bagnato, che siano le squadre forte a rinforzarsi. Scandalo è che una squadra non ricca, ma con un pubblico appassionato, cerchi di rompere il monopolio del miglior gioco o dello spettacolo. Scandalo non è che la piccola Vicenza si tenga a tutti i costi il suo gioiello, togliendolo alla grande Juve. Scandalo è che la società Napoli si assicuri il giocatore più corteggiato del momento.

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Perché confondere i problemi di Napoli con il Napoli?

Certo, Napoli – come città – ha i suoi problemi, gravissimi e talora endemici: fognature, immondizia, caos viabilistico, edilizia aggressiva, carenza di infrastrutture. Tutto questo è vero e nessuno lo dimentica, meno che meno il tifoso che cerca nel calcio una distrazione e che non vende né la coscienza né il voto per il fatto che almeno alla domenica cerca di distrarsi da guai quotidiani. Ma perché gridare allo scandalo se in qualcosa, finalmente, Napoli è alla pari con il resto d’Italia? Perché confondere i problemi della città di Napoli con i problemi della società di calcio Napoli?

Gli amministratori della città non possono parlare

Il costo di Rossi è esorbitante? Può darsi. Ma ogni amministratore fa i conti con il proprio bilancio. Ferlaino può averli sbagliati e può, invece, averli fatti quadrare al centesimo. Per lapidarlo, è meglio aspettare qualche anno e in ogni caso abbiano il buon gusto di astenersi dal lancio di corpi contundenti tutti gli amministratori presenti e passati della città, tutti responsabili a vario titolo e in varie misure di quello che la città di Napoli è, rispetto a quello che avrebbe potuto essere.

La cosiddetta intellighenzia

Parlare di “super” commercio di uomini è singolare quando il commerciato (Paolo Rossi) è un professionista, consenziente, che fa il suo interesse. Quando, invece, si svende una città o la si lascia a se stessa, subentra la rassegnazione e l’indifferenza e nessuno della cosiddetta intellighenzia muove un dito. È vero, Napoli resterà con i suoi bassi e la sua sporcizia, la sua disoccupazione. Ma finché una parte, anche marginale di essa, rischia per migliorare, non c’è che da rallegrarsi. Parlare di fognature, ospedali e simili è pura demagogia, perché nessuna lira di quei miliardi (in gran parte fasulli, peraltro) si sarebbe convertita in beni di intersse sociale.

Da parte mia, come tifoso interista, ho solo il rimpianto che il risparmio di denaro da parte della mia società sia stato un risparmio inevitabile e coatto perché Paolo Rossi all’ombra della Madonnina mi andava benissimo. S’intende, con la maglia neroazzurra.

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