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Sarri: «A questi ritmi, il mio lavoro mi piace sempre meno. Jorginho, la colpa è della squadra»

Sarri ai microfoni di Premium dopo la conferenza stampa: «Uscire indenni da ambienti caldi vuol dire zittire lo stadio durante la partita e vuotarlo a cinque minuti dalla fine».

Sarri: «A questi ritmi, il mio lavoro mi piace sempre meno. Jorginho, la colpa è della squadra»

Appendice di conferenza stampa per Maurizio Sarri ai microfoni di Mediaset Premium. Il tecnico azzurro ha risposto ad alcune domande subito dopo l’incontro con i giornalisti, ai microfoni di Mediaset Premium.

Il post-Juventus

La squadra è uscita bene mentalmente dal match di Torino, arrabbiata solo per la mancanza di risultato. Dobbiamo essere spensierati, siamo usciti rinfrancati da quanto fatto vedere sabato, dal fatto che abbiamo concesso così poco alla Juventus.

L’ambiente caldo di Istanbul

Ci deve fare solo piacere giocare in un ambiente caldo e stimolante, io dico sempre che venire a capo di queste situazioni vuol dire zittire lo stadio durante il primo tempo e vuotarlo a cinque minuti dalla fine

Gabbiadini e la sua crescita nel sistema Napoli

Gabbiadini è stato squalificato otto giorni fa, in mezzo ci sono state tre partite. Se vogliamo dirci la verità, nel calcio attuale il lavoro non esiste quasi più. Il mio mestiere, a certi livelli, non è che mi piaccia più di tanto: è un’altra cosa. Abbiamo fatto quattro partite in nove giorni, abbiamo speso tanto con alcuni calciatori. C’è bisogno di riposo, ogni tanto, per qualcuno.

Insigne e Jorginho

Insigne ha fatto un errore grossolano, palese, che ci può stare. È giovane, va preso per quello che è, la società è intervenuta. E quindi basta, stop. Jorginho deve dimostrare qualcosa? Dopo quanto fatto l’anno scorso, mi sembra troppo. Non ha iniziato la stagione in maniera brillante, ma il 75% della colpa è della squadra. L’anno scorso, con uno sfogo offensivo diverso, potevamo salire più lentamente a dei ritmi che sono congeniali al calciatore. Quest’anno strappiamo più velocemente in avanti, ha dovuto correre di più in fase difensiva e quindi ha risentito di un aiuto minore dei centrocampisti laterale. Però resta un giocatore determinante per noi.

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