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La Serie A in tv, ecco il nuovo modello dal 2018: sette orari diversi e un match in chiaro

I match della domenica alle 15 non sarebbero visibili in tv, esattamente come avviene in Inghilterra per le partite del sabato pomeriggio.

La Serie A in tv, ecco il nuovo modello dal 2018: sette orari diversi e un match in chiaro

Ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi, lo rifacciamo perché ormai è un argomento centrale e va analizzato e capito bene. Dalla stagione 2018/2019 entrerà in vigore il nuovo accordo per i diritti televisivi, che quindi dovrà essere discusso durante il prossimo anno. Per aumentare l’appeal e la vendibilità del prodotto Serie A, i club avrebbero messo a punto una nuova strategia di trasmissione televisiva, che in qualche modo riscriverebbe la pluriventennale storia del calcio italiano in tv: non tutte le partite verrebbero trasmesse in diretta, e per la precisione quelle della fascia oraria della domenica alle 15.

In questo modo, l’Italia ripercorrerebbe le orme della Premier League, che invece sceglie come “oasi oraria protetta” quella del sabato pomeriggio. Le altre due grandi novità riguarderebbero la trasmissione di una partita in chiaro e la creazione di sette slot orari diversi per fare in modo che il maggior numero di partite possibili siano prive di concorrenza televisiva. Secondo quanto riportato da Calcio&Finanza, questi potrebbero essere gli orari per partite singole:

  • sabato alle 15 (fascia suggerita da Thohir per i mercati asiatici)
  • sabato alle 18
  • sabato alle 20.45
  • domenica alle 12.30
  • domenica alle 18 (il probabile slot della partita in chiaro)
  • domenica alle 20.45
  • lunedì alle 20.45 (in alternativa, venerdi alle 20.45)

Ovviamente, non tutte le fasce verrebbero sfruttate ogni settimana: il calendario sarebbe elastico, in modo da venire incontro alle esigenze dei club impegnati in Europa e di garantire sempre quattro partite “libere” di domenica alle 15. Questa scelta potrebbe giovare, oltreché agli introiti da stadio per i club di Serie A, anche alle società delle serie inferiori, che avrebbero meno concorrenza televisiva in una determinata fascia oraria (proprio quella della domenica, ad esempio) e potrebbero provare a riportare la gente nei piccoli impianti di Lega Pro o categorie minori.

Last but not least: il rapporto con il calcio estero. L’assenza di dirette televisive di partite interne permetterebbe alla Federcalcio di chiedere l’oscuramento televisivo pure dei grandi match europei. Questa situazione avverrà per il prossimo Clasico di Spagna, che non sarà trasmesso in Inghilterra proprio perché inizierà sabato pomeriggio alle ore 16.00: l’ora in cui giocano i club di Premier in partite che non possono passare in televisione. I regolamenti internazionali consentono questa possibilità a patto che non ci siano dirette contemporanee. Sarebbe una vera e propria rivoluzione.

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