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Il Napoli spende tanto, ma soprattutto bene, per il calciomercato in entrata

Il Napoli spende tanto, ma soprattutto bene, per il calciomercato in entrata

Stuzzicati dai commenti, anche critici, ai nostri pezzi-resoconto del mattino sulle trattative di mercato del Napoli, abbiamo deciso di verificare quantocome il Napoli spende al calciomercato. Mai come questa volta la nostra analisi ha voluto essere oggettiva ed esclusivamente numerica: abbiamo infatti confrontato, secondo dati Transfermarkt, il numero di calciatori acquistati dalle cinque grandi del campionato di Serie A dal 2011/2012 a oggi. Dall’anno del primo scudetto juventino, quindi, un excursus storico-statistico per capire se davvero, come sostiene una buona fetta della tifoseria azzurra, il Napoli investa poco male nel mercato dei calciatori in entrata.

I parametri che abbiamo utilizzato sono gli unici certi e oggettivi: il prezzo pagato per il cartellino del calciatore (che sia arrivato in prestito o a titolo definitivo) e il fatto che questo sia stato un acquisto che abbia dato un contributo reale alla prima squadra. Sono stati inseriti anche gli acquisti a parametro zero (come Pirlo alla Juventus), e proprio per questo abbiamo inserito il secondo paletto, quello delle presenze: tanti arrivi in scadenza di contratto sono infatti serviti a poco se non a nulla, e quindi li abbiamo esclusi dal nostro conteggio.

Detto ciò, ecco i numeri. Iniziamo dalla classifica generale di spesa, che vede la Juventus in testa con riserva. I bianconeri, in 5 stagioni (10 sessioni di calciomercato, dunque), hanno speso 394 milioni di euro per 75 calciatori acquistati. Perchè con riserva? Perché questa cifra non tiene conto delle spese già effettuate in riferimento ai riscatti per la prossima stagione. Dovessimo e volessimo considerare anche queste cifre, la Roma supererebbe i bianconeri: 428 milioni spesi in cinque stagioni più una, con 63 milioni già investiti nei riscatti obbligatori per i prestiti sottoscritti quest’anno. I calciatori acquistati dai giallorossi sono stati 90.

Dietro le prime della classe, ecco il Napoli. Che ha acquistato un numero molto inferiore di calciatori (58), ma ha comunque speso 284 milioni. Dietro il club partenopeo, l’Inter (279 milioni investiti per 67 calciatori) e infine il Milan (252 milioni per 62 giocatori).

Cosa emerge da questi dati? Che il Napoli spende meno della Juventus, e questo ci sembra un dato quantomeno ovvio. La differenza di fatturato tra le due società è importante, i bianconeri fatturano più del doppio della formazione azzurra (329 milioni contro 125). E non abbiamo considerato il monte stipendi, che rappresenta la vera grande differenza tra una squadra “con i soldi” e una squadra “senza soldi”, per dirla alla buona.

Più che quello con la situazione bianconera, ha senso il confronto con i risultati economici e sportivi della Roma, società che ha un fatturato non troppo lontano da quello di De Laurentiis (per la stagione in corso dovrebbe superare di poco i 200 milioni). Ebbene, c’è una differenza netta (ci sarebbe pure sul campo, ma facciamo finta che su quello siamo in pari nonostante il numero identico di qualificazioni dirette alla Champions, 2 per entrambe, i tre trofei vinti dal Napoli contro lo zero dei giallorossi e l’esito differente delle campagne europee): il Napoli spenderà pure di meno dei giallorossi, ma lo fa in maniera più oculata e soprattutto senza la necessità di cedere i suoi grandi calciatori, se non per situazioni in qualche modo inevitabili. Proprio nel momento in cui scriviamo, Pjanic sta facendo le visite mediche a Torino con la Juventus. Fino a oggi, invece, Higuain, Koulibaly e compagnia sono ancora azzurri. Andare a rileggere il passato non cambia le cose, anzi: se il Napoli può “vantare” due sole grandi cessioni nelle ultime cinque stagioni (Lavezzi e Cavani), la Roma ha dovuto o voluto cedere il bosniaco (oggi), Romagnoli e Bertolacci (estate 2015), Benatia (estate 2014), Maruinhos, Lamela e Osvaldo (estate 2013) e Vucinic (estate 2011). Se tanto mi dà tanto, i soldi incassati da queste cessioni sono serviti a finanziare i colpi in entrata. Quindi, la realtà è che la società giallorossa spende anche meno del club partenopeo a parità di cessioni. Basta leggere il dato dei soldi incassati, in questi cinque anni, per il calciomercato in uscita: 157 milioni per il Napoli, 306 per la Roma.

Con questi numeri, non vogliamo assolutamente difendere il Napoli o De Laurentiis da chissà quale attacco, anche perché non crediamo che possano difendersi più e meglio di così. I discorsi dei tifosi sui ritardi nelle trattative, sulla qualità degli uomini acquistati, sulla possibilità di “fare di più” sono, per l’appunto, discorsi dei tifosi. Che ci stanno, e in alcuni punti sono finanche condivisibili a un’analisi superficiale. Poi però ci sono i numeri, e quelli sono incontrovertibili. Il Napoli spende meno di Juventus e Roma, ma più di Inter e Milan. Però ha gli stessi risultati dei giallorossi (anche migliori, in verità), e per proprietà transitiva possiamo affermare che spenda meglio, anche perché, nel frattempo, non è costretto a cercare fondi nel mercato in uscita. Tutto quanto il resto riferito al comparto-calciatori (contratti con mille clausole, lungaggini nelle trattative, inadeguatezza della rosa a un turnover reale, il monte ingaggi) e non solo, è opinabile e criticabile. I numeri no, e dicono che il Napoli finora ha fatto benissimo, anche al calciomercato. Lo dicono i dati, lo conferma la classifica. Facciamocene una ragione.

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