Juventus-Napoli sarà una partita come le altre
Quella contro il Napoli sarà una partita come tutte le altre. Le partite sono tutte uguali, in questo sono zemaniano. Se di un uomo non si può o almeno si spera di non poter mai indicare il reale valore, di una gara invece si. Sappiamo quando e sappiamo il quanto. Tre punti. Basta. Quella con […]
Quella contro il Napoli sarà una partita come tutte le altre. Le partite sono tutte uguali, in questo sono zemaniano. Se di un uomo non si può o almeno si spera di non poter mai indicare il reale valore, di una gara invece si. Sappiamo quando e sappiamo il quanto. Tre punti. Basta. Quella con il Napoli sarà ordinaria amministrazione. Uno scontro al vertice come ce ne sono tanti nella storia delle squadre di vertice. Il Napoli squadra di vertice non lo è stata abbastanza. È per questo che c’è enfasi. Il tipico pezzo medio dei napolisti sarà più o meno: lo dico e non lo dico, ce l’andiamo a giocare, la fiat, pomigliano d’arco ma basta coi soliti luoghi comuni, riscatto del sud, no, riscatto solo del nord del sud, facciamo napoli e basta che in provincia so cafoni, i rubentini, la Giuve, no la Rube, no in omaggio a Diego la Giuve, Agnelli, avessimo avuto la Fiat noi, è un peccato l’abbiano avuta loro, napoletani juventini razza inferiore, ma basta luoghi comuni, voglio vincere sempre e comunque ma non sono rubentino, voglio vincere bene e comunque ma meglio in fuorigioco ed autogoal al 100°, sud e nord nord e sud, non è solo pallone, è solo pallone, non è solo pallone ma è solo pallone ma comunque uagliù. Ma basta coi luoghi comuni. De Giovanni ci farà il solito quadretto di tre fratelli al bar che parlano come Marisa Laurito e l’amministratore di condominio o il cornuto del palazzo della Juve. Non mancherà l’ultimo consolidato Exor, quant’è brutto Marchionne e un minuto di silenzio per la fame nel mondo causata dalla Tipo. L’avessimo avuta noi però tutta ‘sta miseria di ‘sto tipo. Agata ci parlerà di treni. Agata è sempre in treno quando scrive. In treno o dal bigliettaio a contare gli incassi. Me lo immagino sul FrecciaRossa da Torino a contare gli scontrini. Ci dirà quanto ha incassato meno lo Juventus Stadium, chi ha cantato quanto e il cud. Chi ha pagato il biglietto, stadio e treno ovviamente. Gallo si sa. Strizza l’occhio a Quagliarella. Fa il superiore, non sente la rivalità se non con la Milano. Poi ricorda Mazzoleni e la rabbia di ‘st’estate. Strizza l’occhio a Mazzoleni. Puglia in cuor suo è juventina. Non che tifi per la Juve. È juventina perché scambierebbe tutti i babbà, De Giovanni, Maradona, Gallo, Gallo forse no, Agata, Agata si, tribune Nisida, tribune Procida, mariti, martiri, i figli ancora ancora per un solo scudetto strafogato di cazzimma. Trapani farà il verso a Gallo e ci racconterà tutti gli sms ricevuti da quando a scuola lo sfottevano perché c’era chi aveva Bettega e lui Carannante. Carratelli a questo punto ci spiegherà come e perché riuscirono e fallirono, fallirono e riuscirono tutti i fratelli in azzurro, dai Cannavaro ai Carannante. La prossima puntata la scrive sulla D. De Giovanni a questo punto reinserirà Carannante nel viaggio del sole cuore e amore per Torino e dirà la parola pasta, volevo dire, basta. Ma basta coi luoghi comuni.
Vincenzo Ricchiuti










