Il Te Diegum del Vate

Per sette anni ci hai viziati, estasiati, ed incantati, una squadra assai perdente con Te in campo ora è vincente. Pane, calcio, e fantasia, Ti bastava una magia per risolver la partita e addolcir la nostra vita. Chi si scorda il dieci maggio, si è avverato “quel” miraggio, e la notte di Stoccarda con l’Europa […]

Per sette anni ci hai viziati,

estasiati, ed incantati,

una squadra assai perdente

con Te in campo ora è vincente.

Pane, calcio, e fantasia,

Ti bastava una magia

per risolver la partita

e addolcir la nostra vita.

Chi si scorda il dieci maggio,

si è avverato “quel” miraggio,

e la notte di Stoccarda

con l’Europa che ci guarda.

L’anno dopo, poi, a Bologna

la città di nuovo sogna.

Coppa Italia, Supercoppa,

quanta grazia, forse troppa . . .

Eccoli ora i moralisti

con gli sguardi falsi tristi

“Maradona, che peccato,

la sua immagine ha sporcato,

si è distrutto la carriera”

su di lui scesa è la sera . . .

Più non serve adesso il Mito,

il suo compito è finito.

Nulla più da guadagnare,

lo possiamo massacrare.

Quanto è sporco questo gioco,

non lo accetto, forse è poco

ma una cosa voglio dire,

che così non può finire.

Per le gioie che ci hai donato

Ti è rimesso quel peccato,

il Tuo nome io non rinnego

e ora grido “Forza, Diego!”

Napoli, 11 maggio 1991

by Bruno

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