Lavezzi, chi era costui?

Soltanto due mesi fa ci stracciavamo le vesti: il pocho qua, il pocho la. Oggi è bastato un ragazzo dalla classe immensa fare una doppia finta e segnare al Bayern Monaco che abbiamo dimenticato Lavezzi. A Parigi si piangono i 31 milioni, dieci per giornata di squalifica e Le Parisien, molto vicina ai fatti del […]

Soltanto due mesi fa ci stracciavamo le vesti: il pocho qua, il pocho la. Oggi è bastato un ragazzo dalla classe immensa fare una doppia finta e segnare al Bayern Monaco che abbiamo dimenticato Lavezzi. A Parigi si piangono i 31 milioni, dieci per giornata di squalifica e Le Parisien, molto vicina ai fatti del Psg, plaude ai napoletani che hanno rifilato il pacco allo sceicco. Ma non è tanto quello che sta accadendo in  Francia a incuriosire, piuttosto l’atteggiamento dei napoletani con Lavezzi. C’era chi voleva dargli la dieci, chi voleva legarlo a vita, chi, come me, lo riteneva essenziale nel momento storico del tifoso azzurro. Utile per passare dalla prima alla seconda repubblica napoletana, nel post maradonismo, insomma. Gli abbiamo perdonato i viaggi, le scappatelle, i gol non fatti, ancora a dividerci sul fatto che sotto porta non sapesse finalizzare. Finanche il compassato Maggio in conferenza stampa ha ammesso: “Lavezzi sotto porta non era concreto”. Con il Pocho in squadra avrebbe detto: “E’ vero è un po’ sfortunato ma vedete quanti gol fa fare agli altri”. Roba da non crederci. Lavezzi, chi era costui?
Paolo Carafa

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