Pozzo lancia il nuovo stadio di Udine, una formula che “consiglia” al Napoli
Cessione del diritto di superficie con una gara pubblica, 31 milioni di euro a carico dell’Udinese, manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dei friulani e canone annuo di 45.000 euro a favore del comune di Udine. “E’ una formula che consiglio a chiunque voglia fare uno stadio, Napoli e Cagliari, per esempio”. Parola del patron […]
Cessione del diritto di superficie con una gara pubblica, 31 milioni di euro a carico dell’Udinese, manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dei friulani e canone annuo di 45.000 euro a favore del comune di Udine. “E’ una formula che consiglio a chiunque voglia fare uno stadio, Napoli e Cagliari, per esempio”. Parola del patron dell’Udinese Pozzo che ha presentato oggi il nuovo stadio dei friulani. Avrà 25 mila posti tutti coperti e gli spalti a ridosso del campo di gioco. Con sale ristoranti e servizi innovativi studiati per essere a disposizione dei tifosi non soltanto in occasione delle partite. Eccolo il “top-player” dell’Udinese.
Un “gioiello” che nelle intenzioni della società bianconera dovrà dare all’Udinese una marcia in più. Il patron Gianpaolo Pozzo si augura che il nuovo impianto diventi il “dodicesimo” uomo in campo. Per questo motivo ha deciso di investire 31 milioni di euro. La rivoluzione vera e propria scatterà in aprile quando le due curve saranno demolite. Nella stagione 2013-14, quindi, i tifosi avranno già a disposizione due settori del nuovo Friuli.
Poi toccherà al settore distinti, ma già quest’anno sotto l’arco della tribuna (l’unico settore che non sarà abbattuto) i tifosi vip dell’Udinese avranno un “assaggio” del nuovo Friuli. Accanto al Gruppo operativo di sicurezza (dove le forze dell’ordine tengono d’occhio le telecamere del sistema di videosorveglianza), saranno realizzati dieci Sky-box. Dieci “salotti” dotati di televisore ad alta definizione e tavolo da ristorante al coperto da dove poter seguire la partita grazie a un’ampia vetrata e gustare le specialità della cucina friulana. Ma non è finita qui. Perché ciascun Sky-box, ognuno pensato per poter ospitare 8 o 10 persone, avrà anche una sorta di terrazza fornita di divanetti con “vista” sul manto erboso del “Friuli”.
«Stiamo lavorando per realizzare spazi esclusivi nella parte più alta della tribuna (saranno eliminati circa 300 posti, ndr) – spiega il direttore amministrativo, Alberto Rigotto – non soltanto per gli sponsor, ma soprattutto per le aziende friulane che potrebbero offrire anche ai loro clienti la possiblità di assistere a uno spettacolo sportivo d’eccellenza».
Con la serie A e, si spera, pure con la Champions league. L’Udinese, considerato un modello da imitare in tutta Europa per la capacità quasi unica di abbinare ai risultati ottenuti sul campo dai ragazzi di Guidolin un bilancio in perfetto ordine, vuole diventare un modello anche per quanto riguarda la gestione dello stadio. Che pur restando di proprietà del Comune, sarà la casa dei bianconeri per i prossimi 99 anni. Manutenzione ordinaria e straordinaria sono adesso a carico dell’Udinese che verserà anche un canone annuo di 45 mila euro nelle casse di palazzo D’Aronco.
Prima ancora della “legge sugli stadi”, Udinese e Comune hanno insomma trovato una formula (la cessione del diritto di superficie con una gara pubblica) per dare ai tifosi uno stadio moderno senza spendere nemmeno un euro di soldi pubblici. Una soluzione innovativa che potrebbe essere presa a esempio in altre città italiane. Sull’esempio di quanto fatto dalla Juventus (la prima società ad avere uno stadio di proprietà) l’Udinese intende anche coinvolgere i tifosi per decidere come riempire i nuovi spazi del Friuli e come “abbellire” il nuovo impianto.
Ci saranno per esempio i seggiolini colorati e si valuterà l’idea di dedicare alcuni settori ai calciatori che hanno fatto la storia dell’Udinese. Sarà il pubblico poi a scegliere se avere una zona ristorante o un’area ludica in più o in meno. Con il cantiere del nuovo stadio, l’Udinese conta anche di dare un contributo significativo per vincere la crisi economica considerato che ci sarà lavoro per centinaia di persone. Anche per questo la società ha lanciato un appello affinché il nuovo stadio venga considerata da tutti come un’opportunità per l’intero Friuli.
(tratto dal Messaggero di Udine)