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Ma è possibile che vi arrendete così facilmente?

Io veramente non capisco. Ho proprio difficoltà, giuro. E prima di essere crocifissa come Cristo in croce avverto che uso il Voi per appellare chi oggi ha pianto lacrime amare di malinconia. Ma si può avere malinconia per qualcosa che non si è mai avuta? Voi siete quelli che ci credevano così tanto? Ed è questa la forza che mettete nei vostri sogni? E allora come possiamo sperare che qualcosa cambi, in tutti gli aspetti della nostra vita napoletana e azzurra? No, dico, siete gli stessi che hanno riempito San Siro, che hanno colonizzato Bologna, che pensavano di andare in massa a Palermo, a Lecce e che già si interrogavano se fosse meglio festeggiare a Torino o a Napoli? Siete voi? Bè, io non vi seguo. Non vi ho mai seguiti. Ma non per questo non ci ho creduto quanto voi. Solo che, oggi, non smetto di crederci. Vorrei ricordare a tutti che nella stagione 1987-88 il Diavolo venne a casa nostra e si venne a prendere uno scudetto che ipotecavamo con cinque punti di vantaggio. Crollammo alla fine del campionato, perdendo 2-3 nell’incontro decisivo del San Paolo, il 1° maggio 1988. Era uno dei migliori Napoli di sempre, Maradona, Careca e Giordano, la MaGiCa, eppure perse. Finimmo secondi e Maradona capocannoniere. Ora, matematicamente, non è finito proprio niente. Fino a sabato prossimo non è finito proprio niente. Ho visto Galliani in tv, stasera, gongolava ed aveva la voce rilassata. Il mio desiderio è vederlo di nuovo mangiarsi le mani. Alzi la mano chi non ha lo stesso desiderio mio. La loro tensione è calata, perciò è il momento delle tattiche, delle strategie, come tra amanti. La preparazione è la metà della battaglia, già lo scrissi una volta. Facciamogli credere di aver mollato la presa, piangiamo in tv, nelle radio, nelle piazze, ma piangiamo per finta, santo Dio. Oggi ho sentito addirittura qualcuno dire “ho paura di perdere la Champions”. E che è? Vi basta così poco per dire “è finita”? Avete la resa così facile? Ma voi davvero credevate che le avremmo vinte tutte e sei? E che siamo, degli alieni? Umani, siamo, e allora restiamo umani, come il web ci ha insegnato negli ultimi giorni a proposito di ben altro. Anche loro, però, sono umani, pure se c’hanno l’aiutino. Gli umani non possono andare dritto verso l’obiettivo senza cadere mai, è impossibile e, se pure dovessero arrivarci, allora dovremmo fare tanto di cappello e dire “ve lo siete meritato”. E basta recriminare, dire che abbiamo sbagliato tutto e così via. È stata una partita, una sconfitta, non è certo la fine del mondo. Avete riempito di schifo Denis per due anni e ieri sera ho sentito chi lo chiamava un vero campione. Avete osannato Cavani finora e ieri sera lo avete fatto a pezzi perché non era in partita. Ma per la miseria, quei 25 gol non vi hanno regalato nulla? Ci sono altri cinque giorni in cui si può sperare. Se sabato vincono ancora, allora avrete avuto ragione voi. Ma neppure in quel caso sarà consentito piangere. C’è un secondo posto da difendere. Male che vada il terzo. Per quello non c’è matematica che tenga. E per la miseria se qualcuno ad inizio campionato ha pensato per un attimo potesse finire così lo deve dichiarare adesso. Ecco perché non è finita. E Forza Napoli. Sempre.

Ilaria Puglia

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