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A Palermo è andata bene,
ma mi sento un’amante tradita

Ci è andata di lusso, non c’è che dire. Con l’Udinese che perde, tenere il terzo posto ad un punto dall’Inter, 5 dalla Lazio e 6 dall’Udinese è come trovare una bella sorpresa nell’uovo di Pasqua. Peccato che la cioccolata attorno sia così amara. Una partita impossibile, almeno da guardare. Per quanto mi riguarda, i bambini hanno litigato tutto il tempo per la sediolina gialla, rossa e blu che entro sera darò alle fiamme, riducendo una concentrazione che abbiamo cercato di tenere alta per novanta minuti. Il Martire ed io, si intende, perché in campo credo che nessuno si sia reso ben conto di cosa ci stavamo giocando. Insieme a quella contro l’Udinese è stata la seconda partita più brutta dopo quella contro il Milan, che è stata la peggiore. La notizia di Lavezzi che si gode il mare caprese a pochi minuti dal fischio di inizio, poi, mi ha fatto accapponare la pelle. E che diamine! È questo il momento in cui bisogna serrare i ranghi e restare uniti, che me ne frega che le bellezze napoletane vale la pena siano vissute alla vigilia della Pasqua? Se fosse andato in Argentina l’avrei capito, ma che si vada a fare il bagno a Capri proprio no. E non capisco neppure Cannavaro, se mancava anche lui. Trovo tutto un po’ patetico, come se ci avessero mollati loro, alla fine. Cioè, dopo un applauso come quello con cui si è chiusa la disastrosa partita contro l’Udinese io oggi mi sarei sentita un verme a non far parte di una squadra così, fosse in campo, in panchina o in tribuna, pure da casa. E infatti là stavo come sempre. Ma la cosa più patetica, oggi, è questa partitaccia che abbiamo visto. Corsa scudetto finita. Potete piangere legittimamente e a voce alta, adesso, tanto avrete già iniziato, no? Adesso possiamo ripetere tutti in coro quella parola senza aver paura della scaramanzia: scudetto, scudetto, scudetto, scudetto.. ripetete con me. Non sarà nostro. Altamente probabile (ma non ancora impossibile). Abbiamo comunque una Champions da prendere alla prima botta e un ancora possibile secondo posto, quello sì, tangibilissimo. Mi domando: alla fine, vince chi combatte o chi approfitta delle occasioni? Noi, oggi, non abbiamo fatto né l’una cosa né l’altra. E Mazzarri mi è caduto sul finale, quando ha dichiarato che meritavamo il pareggio. Meritavamo il 3-1, secondo me, ma il pareggio potevamo raggiungerlo, sì. Sono arrabbiata come un’amante tradita. Ma arrabbiata forte, eh. Ciò non toglie, però, che io resti innamorata alla follia. Cieca, proprio. E Forza Napoli. Sempre.

di Ilaria Puglia

p.s. avrei milioni di altre cose da dire, dai commenti alla notizia data qua sopra sull’assenza di Lavezzi, allo squallore dei rapporti tra radio, giornali, giornalisti di opposte fazioni e tifosi nell’ultima settimana, ma la paura che la rabbia mi faccia dire più di quanto dovrei o comunque sbagliare il modo, mi fa rimandare di un po’. Certo, la cosa che colpisce è quanto scarsa sia diventata la professionalità nel mestiere del “giornalista”, quanto si faccia prima a glissare, ridacchiare se provocati, non parlare quando si dovrebbe e parlare a schiovere quando si farebbe meglio a stare zitti. Mi dispiace umanamente per qualcuno che apprezzo pure, qualcun altro è stato solo una conferma. Peccato che la Pasqua non porterà consiglio a nessuno. Tanti auguri a tutti comunque. Abboffatevi, di cibo, però, che è meglio.

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