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Ieri sera siamo stati tutti palermitani

Chi se lo aspettava che ieri sera il Palermo moribondo facesse ingoiare un boccone così amaro al Diavolo in persona? Siamo stati tutti palermitani, per una sera. Tutti amanti dei cannoli, delle cassate e delle brioches con la granita. Mentre guardavo Balzaretti  buttarsi su tutte le palle, Diesel Migliaccio stringere i denti e andare fino alla fine, Pinilla provarci in tutti i modi e facevo osservazioni su quant’è basso e chiattoncello Miccoli e sulla forza che ha, mi è tornata in mente la paura dei nostri quando andarono a giocarsela a Milano, quel lunedì di qualche settimana fa e ho pensato che il Palermo, ieri, con quella grinta e quella potenza ha vendicato l’intero Sud e ci ha dato una lezione di vita. Il calcio mi fa impazzire, perché mai come quest’anno abbiamo un campionato apertissimo, dove tutto può succedere. Mi piace perché si presta a milioni di similitudini con la vita dove, pure, tutto è possibile: puoi svegliarti una mattina e diventare milionario, così, per caso, o morire sotto un lampione abbattuto dal vento sul lungomare, perciò è meglio che ti godi tutto quello che c’è in mezzo e ti prendi tutto quello che puoi. Mi piace perché stasera vado in quello stadio magico a dimenticare il mondo per poco più di novanta minuti. Lo adoro perché, a diverse ore dalla partita, ci sono tanti di quegli scenari aperti da poter disegnare un ventaglio smisurato di colori e possibilità. Dunque penso solo alla partita, oggi. Mi godo tutti gli istanti di questa giornata assolata e piena di vento. Voglio sfruttare l’esistenza, essere al sole. Sono affamata di vita, di punti, di gloria. La Gazzetta dice che il Milan ha fatto un favore solo all’Inter e di noi non dice una parola? Echissenefrega. Tuttosport ha montato il caso Mazzarri per destabilizzare la piazza napoletana? Preferisco pensare lo abbiano montato DeLa e Walter assieme per lasciare tranquilli i ragazzi e attirare l’attenzione tutta su di sé. La paura, a me, oggi, non si attacca. Spalanco le finestre e la sbatto fuori, perché puzza, la paura, ammazza. Avanti chi ha fegato, oggi, come dice Carratelli. E Forza Napoli. Sempre. di Ilaria Puglia

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