
“NapoliCittàLibro” fa l’effetto di una piccola rinascita
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- Alla Stazione Marittima fino a domani quattro sale piene di stand con molti editori tra tante novità e l'annuncio di prestigiose ristampedi
- Alla Stazione Marittima fino a domani quattro sale piene di stand con molti editori tra tante novità e l'annuncio di prestigiose ristampeGiovedì alle 16. Con i curatori Paolo Spagnuolo e Paolo Speranza interverranno Luigi Barletta, Antonio Fiore e Simona Frasca. Coordina Diego Del Pozzo
Al CorSera: «Stare bene ovunque dà immense possibilità. L'importante è il mondo, le persone diverse da noi. L'Italia in questo è un po' razzista»
A La Repubblica: «Ho detto no a Nicholson, Delon, Moravia. Il cinema mi aveva trasformato in un oggetto del desiderio, avevo paura di essere usata».
Al Messaggero: «De Laurentiis non mi ha invitato alla festa scudetto, ma se riesco a liberarmi ci vado volentieri per l’amore che ho per Napoli».
A Il Fatto: «Con Berlusconi ho condiviso il lattaio. Quando il piccolo Silvio veniva mandato dalla mamma a comprare il latte si faceva la cresta».
Al CorSera: «Da ragazzina, in modo inspiegabile, ero quella che rimorchiava di più. Ero corteggiata, desiderata, a scuola ero una leader».
A La Repubblica: «Con Sordi la domenica andavamo a mangiare al ristorante. Amava il tartufo e il vino rosso dolce. Aveva bellissimi occhi azzurri».
Il figlio di Ciccio Ingrassia al CorSera: «All'inizio ne soffrivano, poi se ne sono fregati e sono stati rivalutati negli anni, come Totò».
Al CorSera: «Da bambino provavo gli esperimenti in camera, mamma era convinta che fossi matto: mi portò dallo psichiatra. Feci un trucco pure a lui»
Giancarlo Magalli a La Verità: «Boncompagni era appassionato di musica, quando accendeva l'impianto tremava il palazzo. Casa sua era il paese delle meraviglie»
Al Corsera: «I Vanzina non mi hanno più chiamata. Jerry Calà mi corteggiava sul set ma a me veniva da ridere. John Travolta era un figo pazzesco»
Lo scrittore intervistato da Repubblica: «C'è stato un poliziotto così, morì di overdose. Giallini ha messo il suo dolore nel personaggio»
A Sette: «Non sono un seduttore né un intellettuale. Sono un pagliaccio. Non mi interessa essere ricordato da gente che non conosco»
L'attore in conferenza: «La destra attacca? È pure giusto così. A Lando Buzzanca non fecero dire più ‘mannaggia’ in una sigla»
A Il Giornale: «Malagiustizia e mala-informazione sono andate a braccetto per spolpare un essere umano e quelli intorno a lui».
Al CorSera: «Per la Fiorentina qualche schiaffo l’ho preso. Ero capo tamburino: trasferte impossibili, freddo, treni regionali strapieni»
Al CorMez: «Per questo ha sfornato fior di cervelli. La città già tutta azzurra? Gli scudetti non si vincono tutti i giorni. Vale la pena di festeggiarli».
Al CorSera: «Ero fidanzato con Mita Medici, ma la corteggiai immediatamente. Faceva la ballerina, ogni sera dovevo discutere con chi faceva commenti spinti»
Lo sbirro dolente, che fuma pure qualche canna, in passato ha ricevuto numerose critiche dal centrodestra, e ora in Rai è tempo di nomine