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La sconfitta con lo Shakhtar non va sottovalutata ma nemmeno sopravvalutata

È un campanello d’allarme il terzo approccio consecutivo sbagliato ma non è affatto crisi. E quel rigore di Milik a dicembre potrebbe pesare

La sconfitta con lo Shakhtar non va sottovalutata ma nemmeno sopravvalutata

Errori di valutazione

Sottovalutare e sopravvalutare. Si tratta di un esercizio che quasi tutti i tifosi e gli addetti ai lavori fanno dopo ogni partita di calcio.

I primi per sconfiggere l’ansia di un risultato negativo o per esaltarsi in caso di vittoria, i secondi per guardare più avanti e comprendere l’esatto valore di ogni partita in prospettiva futura. Tutti nel tentativo di anticipare ipotesi sulla stagione di una squadra di calcio dopo ogni singola gara.

Farlo a metà settembre può però diventare un esercizio pericoloso per tutti.

La storia del calcio è piena di errate valutazioni. Squadre in testa alla classifica dopo sei o sette giornate, e date per favorite, inghiottite poi nel centro classifica, o viceversa, squadre partite male capaci poi di vincere scudetti. Ricordate Inter e Juventus di due stagioni fa?

Le parole di Sarri

Come valutare quindi la sconfitta del Napoli in Ucraina? A freddo le parole di Sarri sembrano le più adeguate, prima di tutto perché le ha pronunciate chi conosce meglio la situazione della squadra, poi perché si tratta di una persona che raramente usa parole di circostanza.

Far passare la sconfitta del Napoli come l’inizio di una crisi pare quindi perlomeno eccessivo. La sofferenza per porzioni di gara nelle ultime tre partite deve far scattare un campanello d’allarme, ma allo stesso tempo deve convincere il Napoli che molto più spesso le squadre avversarie aggrediranno e presseranno gli azzurri sin dall’inizio. La percezione che ormai hanno tutti del Napoli fa sì che nessuno sarà più disposto a tattiche attendiste. Quindi bene farà Sarri a rimuovere quella patina di pigrizia mentale che può insinuarsi nelle squadre che si sentono troppo forti, convincendole che poi tutto arrivi di conseguenza. Essere consapevoli della propria forza è una cosa, pensare che poi alla fine si vinca solo perché si ha più qualità è un’altra.

Le partite vanno giocate per intero e sin dall’inizio, anche quando si è teoricamente superiori.

Gli ucraini hanno due mesi di campionato nelle gambe

Tra l’altro, finora la capacità del Napoli di far pesare la maggiore qualità dei suoi calciatori nei secondi tempi è emersa contro squadre che avevano bene o male la stessa preparazione fisica degli azzurri

Contro lo Shakhtar Donetsk ciò non è avvenuto, o almeno è avvenuto solo parzialmente e per una fase di partita troppo breve, proprio perché gli ucraini hanno già due mesi di campionato nelle gambe.

La maggiore qualità del Napoli, se questa differenza è realmente così ampia (sempre a proposito di sottovalutazione, lo Shakhtar è 17° nel ranking UEFA, appena cinque posti dietro il Napoli, non dimentichiamolo), è potuta venir fuori solo in parte. Probabilmente sarebbe bastata un’altra manciata di minuti per recuperare il risultato. O forse no. Ma i se e i ma non portano punti in classifica.

Quanto vale in termini pratici questa sconfitta?

Piuttosto quanto vale in termini pratici questa sconfitta? Maurizio Sarri ha affermato che perdere contro la squadra di prima fascia ci sta. Forse esagera. Aggiungerei però che il bicchiere mezzo pieno è costituito dal minimo scarto nella sconfitta. L’1-2 è un risultato che potrebbe tornare utile in caso di arrivo a pari punti, cosa che non successe nel 2013-14 con le due sconfitte fuori casa con due gol di scarto, che di fatto costarono carissime al Napoli nella famosa stagione dell’eliminazione a 12 punti. Magari a dicembre ringrazieremo il palo di Ferreyra…

Non sottovalutiamo quindi questa sconfitta, ma diamole il giusto peso. Non conosciamo ancora il valore reale dello Shakhtar in questa Champions League, così come non conosciamo del tutto il valore delle squadre sconfitte dal Napoli in quest’inizio di stagione.

Però di sicuro qualche dato in più oggi ce l’abbiamo. L’Atalanta, che ha fatto soffrire gli azzurri, ne ha fatti tre all’Everton di Rooney, ripetendo lo splendido primo tempo fatto contro il Napoli. Il Nizza, annichilito dagli azzurri sia all’andata che al ritorno, ne ha fatti quattro ai campioni di Francia del Monaco e, al di là del valore degli avversari, altri cinque fuori casa ai belgi del Waregem. Ricordo che gli attaccanti francesi fecero poco più che il solletico alla difesa partenopea.

Sottovalutare e sopravvalutare. Un esercizio rischioso.

Una sconfitta che probabilmente più che lasciare il segno ed aprire una crisi, come alcuni temono, potrebbe essere salutare. Napoli-Benevento, al di là della differenza dei valori in campo, potrebbe già dire molto in questo senso. Sicuramente Lazio-Napoli di mercoledì prossimo sarà un crocevia fondamentale nella stagione azzurra. Come tutte le sfide con i biancazzurri nel recente passato.

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