Nulla è cambiato in casa della Juventus. Fra Cipolla Spalletti non fa miracoli
A Napoli la riscossa degli scontenti, Conte tra scelte obbligatorie e di disperazione. Ai tifosi della Fiorentina lo scudetto della vergogna: quello dell’antisportività e del razzismo

Db Torino 08/11/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Torino / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 12° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2025-26
La riscossa degli scontenti.
Il Feroce Salentino conta gli avanzi disponibili.
E tra i disponibili il caso vuole ci siano quelli di cui si sussurrano i mugugni.
Scelta d’obbligo e di disperazione.
Certamente maturata masticando fra i denti:
“E ora fatemi vedere che cosa sapete fare!”.
Cambio modulo. Schieramento speculare agli orobici.
Difesa a tre. Due ali.
E tutto funziona alla perfezione.
Nonostante la magnifica idea del Super Santos arancione che si confonde con l’arancione delle divise bergheim.
Con le ali si vola.
È la notte di Ferribbotte Neres.
Se non ride manco dopo una strepitosa doppietta, è certo che non riderà mai più in vita sua.
È anche la notte di Lang al primo goal al Maradona.
Sa giocare, il ragazzo. Se smussa gli eccessi di vanità e di esibizionismo fuori dal campo, potrà essere utile.
Ed è una vittoria importante per classifica e morale.
Inutile sottilizzare sul primo tempo spavaldo da campioni e una ripresa timida da Eindhoven.
Dovuta forse anche al pensiero degli azeri che arrivano fra 70 ore
Eh sì, ritorna il campionato.
Dopo la sonora sculacciata da parte dei giganteschi vichinghi ai danni dei poco patriottici nazionali.
Tutta colpa della sinistra che ha annullato il sentimento di Patria nei calciatori, sentenzia quel tragico figuro italico a nome Bocchino.
Sono finite le medicine per l’odioso Gasp che sbrocca da zitella acida, come è suo solito.
L’arbitro gli stampa il rosso sul naso e lui niente, continua a starnazzare.
Intanto i Sangue Oro portano a spasso i modesti Stradivari e consolidano il primato.
Se comincia a segnare anche quella pippa di Ferguson, Gasp odioso sarà sempre, ma davvero è l’uomo dei miracoli.
La sorpresa si chiama Bologna.
Una squadra senza nomi squillanti.
Va a Udine dove non vinceva dai tempi di Cristo.
E ora vince con doppietta di Pobega e un Berna rinato.
Nulla è cambiato in casa della Vecchia.
Fra Cipolla non fa miracoli.
Il solito modulo. Un sacco di patate in porta. Una difesa di fuori ruolo. Un centrocampo di brocchi. Il solito attacco stitico.
I tifosi viola vincono lo scudetto della vergogna.
Quello dell’antisportività e del razzismo.
Non so se ne vanno fieri.
Acciughina vince il Derby.
E così gli scontri diretti al vertice li ha vinti tutti.
Pulisic si conferma il fuoriclasse numero uno del modesto scenario italiano.
Giornata contro la violenza sulle donne.
Per un giorno tutti con il rossetto sulla guancia.
Poi la doccia. E tutto torna come prima.











