Sinner: «Sono orgoglioso di essere nato in Italia, l’Alto Adige è diverso ma anche la Sicilia lo è»

«Abbiamo le strutture, gli allenatori, i giocatori, tante mentalità differenti nel nostro Paese, ma anche questa è la nostra forza». "Jannik, oltre il tennis" da oggi su Sky.

Sinner Wada,

Db Torino 14/11/2024 - Atp Finals / Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jannik Sinner

Jannik Sinner sarà impegnato dal 9 al 16 novembre alle Atp Finals di Torino. Da oggi, su Sky Sport è disponibile l’intervista di Federico Ferri al tennista “Jannik, oltre il tennis“.

Le dichiarazioni di Sinner

Di seguito, un estratto in cui viene chiesto a Sinner delle critiche sull’essere o non essere italiano:

«Non so se sarei stato criticato meno se fossi nato 50 km più a Sud. Però sono orgoglioso di essere italiano, sono felice di essere nato in Italia e non in Austria o in un’altra parte perché questo Paese si merita molto di più di quello che sto facendo io. Abbiamo le strutture, gli allenatori, i giocatori, abbiamo tante mentalità differenti ma è anche la nostra forza. Alcuni dicono che l’Alto Adige è diverso, la Sicilia è diversa, però è anche la nostra fortuna secondo me. Abbiamo tutto per competere contro i migliori al mondo; dobbiamo essere uniti, stare insieme e darci forza per vincere più trofei. Più orgoglio possibile perché l’Italia lo merita».

Le Atp Finals sono l’ultimo atto della collaborazione tra il tennista e Cahill

Che succede se l’allievo di 24 anni rimprovera il maestro di 60? Ordinari fatti di campo al Masters 1000 di Parigi. Se lo chiede il Quotidiano Nazionale in un articolo a firma di Gabriele Tassi:

La scena di Sinner che invita il suo box ad alzarsi dopo un punto importante con Zverev ha fatto il giro del mondo e dice tanto del rapporto fra l’azzurro e Darren Cahill. Sì, uno dei due uomini dietro il campione (l’altro è chiaramente Simone Vagnozzi), capace di raccogliere l’eredità lasciata da Riccardo Piatti, precedente allenatore dell’italiano.

Ma ora che il coach superstar australiano si è un po’ stancato di girare il mondo tutte le settimane all’anno, c’è da chiedersi come cambierà Jannik. Perché star dietro a un ragazzo di 24 anni – seppur di grande rigore come l’altoatesino – non è facile: la vita è logorante. Sinner lo ha detto più volte: «Proverò a convincerlo a restare».

In attesa dell’ultimo atto, le Atp Finals, nessuno scioglie le riserve sul futuro della squadra, che potrebbe anche restare uguale agli Australian Open. Anzi, si è parlato di una possibile “collaborazione a distanza con Cahill”. In ogni caso prima o poi qualcuno bisognerà trovare: “Vagnozzi deve avere la possibilità di riposare”, ha detto qualche giorno fa lo stesso Sinner da bravo ed esperto datore di lavoro.

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