Como-Napoli 0-0, non succede praticamente niente, il Como tiene il pallone ma non tira mai (manco i rigori sa tirare)

I calciofili contemporanei estasiati da Fabregas anche se i suoi si buttano sempre a terra. Il Napoli aspetta e crea poco. Conte oggi è giudizioso e per fortuna non si scopre. Milinkovic Savic il nostro Jascin

Como-Napoli

Dc Napoli 01/11/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Como / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Scott McTominay-Maxence Caqueret

Como-Napoli, non succede praticamente niente, il Como tiene il pallone ma non tira mai (nemmeno i rigori sa tirare)

Anche i pareggi servono. Napoli-Como finisce 0-0 e se ne parlerà tanto. Non per questioni arbitrali, per fortuna, ma per motivi squisitamente calcistici, tattici. Il Como di Fabregas è la squadra che piace alle gente che si piace. È considerata la formazione più contemporanea della Serie A. E il punto è intendersi sull’obiettivo del gioco del calcio. Di certo il Como non passa inosservato. Esprime un calcio apparentemente piacevole ma poi, gratta gratta, non tirano mai in porta. Il Como tiene tanto palla e in questo modo la sottrae agli avversari. Questo è il punto. Il Napoli non riesce praticamente mai a essere pericoloso. La domanda quindi è: può essere considerato offensivo il gioco del Como? A nostro avviso non tanto. Non diciamo che somiglia al modo di difendere Vito Antuofermo (consultate Wikipedia) che si abbracciava ad Hagler, però siamo da quelle parti. Senza dimenticare che ogni tre per due vanno per terra per guadagnare tempo. Ma questo è il calcio. Moderno e antico. E il Como oscilla tra la Nigeria del 94 con Okocha che gigioneggiava invece di andare in porta (e poi viene punita da Baggio) e le squadre che da sempre perdono tempo in ogni modo.

In ogni caso, dopo tutte queste righe non abbiamo ancora parlato del Napoli. Ed è merito del Como di Fabregas che spreca anche un calcio di rigore. E il Napoli? Il Napoli ha pazienza per tutto il match in attesa del momento che non arriva mai. Certo costruisce poco, crea meno. Quelle poche volte che avrebbe la possibilità di rendersi pericoloso, sbaglia l’ultimo passaggio. Ma in un campionato ci sta di pareggiare in casa. Sono le partite in cui può finire anche peggio se ti sbilanci. In questo, per fortuna, Conte sembra tornato l’allenatore che abbiamo sempre apprezzato. Forse un mese fa, in piena frenesia europeistica, l’avremmo persa. Hojlund si danna perché qualche volta non lo imbeccano come meriterebbe.

Il paradosso è che il Como non si rende pericoloso nemmeno su rigore. Rigore che Milinkovic nel primo tempo procura con un fallo non particolarmente intelligente su Morata lanciato a fondo campo più che a rete. Si capisce subito che l’occasione è depotenziata. Perché dal dischetto non va Nico Paz ma Alvaro piuttosto corsaro. Che è un bell’attaccante, generoso, piace agli allenatori ma i rigori li sbaglia (non sempre ma li sbaglia). Va dal dischetto e tira debolmente e centrale, insomma lo appoggia a Milinkovic che conferma di essere quasi imbattibile dagli undici metri (ne ha parati sei su dieci). Il nuovo Jascin diremmo se non conoscessimo la storia del calcio. Quindi no, stiamo scherzando. Però i rigori li para e non solo i rigori.

Segnaliamo che il Napoli scocca il primo tiro in porta alla mezz’ora con McTominay da fuori area. Altro momento chiave al 35esimo: si accascia anche Gilmour, il suo adduttore non regge. È l’ennesimo infortunio muscolare del Napoli, ormai abbiamo perso il conto. In panchina c’è il rientrante Lobotka ma Conte non lo rischia (almeno non subito): dentro Elmas. In mezzo al campo il Napoli è corto, cortissimo: senza De Bruyne, ora Gilmour, e Lobotka in panchina. Meglio non pensare ad Anguissa in Coppa d’Africa.

La ripresa comincia con Gutierrez al posto di Spinazzola anche lui acciaccato. Accade poco. C’è un tiro di Politano sul primo palo. Il Como comincia a risentire fisicamente del gran dispendio di energie, il Napoli lentamente cresce, subisce decisamente meno, si affaccia sempre di più nella metà campo avversaria. Un po’ di cambi che non mutano il quadro partita. Finisce zero a zero, nessun tiro in porta, nessuna parata (tranne il rigore).

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