Le penultime lettere di Mario Rui / Caro Dries, da tempo non vedevo un simile orrore su un campo di calcio
Come mai Beukema, improvvisamente, mi pare così scarso? Vuoi che andiamo al Maradona insieme, sabato? Forse viene pure Calle

Napoli 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Dries Mertens
Le penultime lettere di Mario Rui n. 12*
Caro Dries,
come stai? Senti, ma tu ti trovavi bene a Eindhoven? Vabbè, ma tu giocavi, immagino che le forze dell’ordine non dessero noia ai calciatori. Te lo scrivo perché ieri non sono potuto entrare allo stadio – e che fortuna, mi dirai, ma ci arriviamo dopo – nonostante avessi un biglietto per la tribuna. Sono stato fermato mentre stavo firmando qualche autografo a un gruppo di tifosi del Napoli. A loro, come a me, non è servito mostrare i biglietti. Tantomeno poi dire chi fossi e che sono cittadino portoghese. Una cosa assurda, non mi era mai successa. Va bene la sicurezza, ma allora a sto punto che ogni squadra accolga solo i propri tifosi, ci riempiamo di tristezza e arrivederci. Mi è dispiaciuto molto specie per le persone che erano con bambini. Non so come sia andata a finire, ma la maggior parte credo non sia potuta entrare allo stadio. Io poi non ho avuto voglia di cercare un bar. Sono tornato in hotel e me la sono vista in camera.
Ti dirò, amico mio, una situazione abbastanza desolante. Perché, quando sei da solo, il peso di una brutta partita diventa enorme e dopo, quando è finalmente finita, non puoi fare niente per fartela passare. Io nemmeno bevo, poi, lo sai, e comunque non sarei uscito in mezzo agli olandesi – giustamente – festanti. Nelle prossime settimane vieni a Napoli? Vuoi che andiamo al Maradona insieme, sabato? Forse viene pure Calle. Senti, ma tu come te lo spieghi un tale disastro? Io, sinceramente, mi sono un poco preoccupato dopo la partita con il Torino, che ha giocato bene, ma insomma, come può il Napoli non recuperargli un gol? Hai visto Giovanni come si è emozionato? Lo capisco, lui si è legato tanto a Napoli, come noi, e il gol se lo è meritato, a Torino è un ambiente giusto per lui, si sente responsabilizzato. Ieri sera i segnali di Torino sono deflagrati, un orrore che su un campo di calcio non ricordavo da tempo.
Tra l’altro, che strana Champions League, il Psg che ne fa 7 al Leverkusen, l’Arsenal che ne fa 4 all’Atletico Madrid, boh. Nel primo tempo il Napoli stava giocando abbastanza bene, Lucca stava mettendo insieme la prima prestazione decente della stagione. Sul loro pareggio siamo stati sfortunati, ma sul raddoppio abbiamo collezionato una tal sequenza di errori che si fa fatica a contarli, sembravamo una squadra di terza categoria. Nell’intervallo mi ha scritto Pasquale, ovviamente, non gli ho risposto, l’ho bloccato, lo sblocco tra un paio di giorni. A fine partita, come al solito, mi ha cercato Meret: «Mario, dove stavi? Non ti abbiamo visto». Gli ho risposto: «Alex, amico mio, purtroppo, nemmeno io ho visto te». Senti, pensaci, a ‘sto fatto di sabato, ce ne andiamo in curva io, tu, e Calle. La vuoi la maglia di Halloween? Te la regalo io, è brutta ma che ce ne fotte. Ho una domanda, la faccio all’attaccante: ma come mai Beukema, improvvisamente, mi pare così scarso?
Ti abbraccio.
Tuo Mario.