Conte: «Siamo ancora un cantiere aperto. Ndoye? Il Bologna voleva troppo. Non abbiamo preso giocatori da 70 milioni»
In conferenza: «Non abbiamo preso giocatori finiti, tranne De Bruyne. Si fa per mercato per completare la rosa o per rafforzare l'undici, noi stiamo completando la rosa»

Ni Castel di Sangro 03/08/2025 - amichevole / Napoli-Brest / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Il tecnico del Napoli Antonio Conte parla in conferenza stampa dalle ore 13 nel penultimo giorno di ritiro a Castel di Sangro e alla vigilia dell’ultima amichevole estiva contro l’Olympiakos.
Conte: «Siamo ancora un cantiere aperto, l’obiettivo è rompere le scatole alle squadre quotate per lo scudetto»
Una squadra ancora da completare?
«Sicuramente stiamo finendo un periodo di lavoro importante, sappiamo che la pre-season rappresenta un periodo in cui lavori tanto e si cerca di continuare il lavoro che si era fatto con i ragazzi confermati e inserire i calciatori nuovi. Per tutti penso, per chi ha bisogno di portare dentro diversi giocatori, è un cantiere aperto e mi sembra la definizione più giusta. Noi stiamo lavorando bene e in maniera seria, ho avuto buone risposte da tutti, però è inevitabile che con i ragazzi nuovi ci vuole un po’ di tempo per farli entrare nei meccanismi».
Sta anche provando nuovi schemi: può diventare una soluzione credibile anche per le prossime partite?
«L’equilibrio devono averlo tutte le squadre che aspirano a essere competitive, è la base di tutto. Il cantiere aperto è perché stiamo provando diverse soluzioni, un allenatore deve cercare di trovare differenti soluzioni, sarà un’annata lunga con tante partite e chiaramente abbiamo lavorato tantissimo col 4-3-3 che è nelle corde di questa squadra e stiamo cercando un’ulteriore soluzione nell’eventualità di dover rinunciare a un esterno offensivo e mettere un centrocampista in più. Dobbiamo ottimizzare e l’equilibrio è alla base di tutto».
Bilancio:
«Dal mio arrivo abbiamo preso 13 giocatori e ne abbiamo venduti 7, tra questi Osimhen, Kvara, Raspadori, Simeone. Quest’anno abbiamo rinnovato i prestiti di Lindstrom e Cajuste acquistati due anni fa, abbiamo fatto dei nuovi prestiti con Ngonge e Marin. Questi sono i fatti. Siamo un club che sta continuando la famosa ricostruzione. Noi abbiamo vinto lo scudetto non a ciclo finito della ricostruzione, lo abbiamo vinto in maniera incredibile e straordinaria, merito dei ragazzi. Ma è stato qualcosa di straordinario dopo solamente un anno di ricostruzione. Noi continuiamo a ricostruire per fare il secondo step e arrivare al terzo. Io sarò contento se a fine ciclo mio se avrò dato stabilità calcistica al Napoli e noi stiamo continuando a fare questo. Numericamente abbiamo bisogno di mettere giocatori. Chi ha giocato coppe europee l’anno scorso hanno già una base di 22 giocatori, stiamo cercando di rinforzarci e di completare. Non tutte le ciambelle escono con il buco. Stiamo cercando di fare le cose per bene rispettando lo stile Napoli, senza fare passo più lungo della gamba, e costruire qualcosa per dare stabilità per tanto tempo ed essere competitivo. Vince sempre una sola, ma non significa che il Napoli o altri club falliscono. Ma dando stabilità per il presente e il futuro, ci sono giocatori che adesso stanno implementando la rosa e non stravolgeranno l’undici iniziale… magari in futuro saranno i titolari. Beukema sarà il nuovo Rrahmani, Lucca lavorerà guardando Lukaku che ha fatto 300 gol in carriera. Non abbiamo preso un giocatore finito. Questo è giusto che si chiarisca. Prendere De Bruyne che è pronto è una cosa, ma è un acquisto diverso. Dobbiamo completare la rosa perché necessitiamo, non per capricci miei o del presidente. Siamo contenti per ora che stiamo lavorando bene, diamo tempo a questi ragazzi. Lang ha metodi diversi rispetto ai nostri, ha bisogno di ambientarsi; ha qualità e bisogna avere pazienza, sennò devi prendere giocatori come Kvara 70 milioni. Questa è la differenza tra chi prende per completare una rosa e chi per aumentare l’undici iniziale; la nostra necessità è la prima. Stiamo creando delle fondamenta».
Milinkovic Savic-Meret:
«Milinkovic Savic non è venuto gratis da noi, è qui perché lo reputiamo forte e dividerà l’annata con Meret in maniera molto serena. Abbiamo l’esempio di Donnarumma, forse il migliore al mondo, Luis Enrique ha voluto prendere un altro. Meret mi dà garanzie ma ne ho bisogno anche di altre, perciò ho preso Milinkovic Savic. Finché non ci sarà un dislivello importante, si divideranno. Ci aspettiamo di completare la rosa; il presidente sa lui quale sarà il numero giusto di calciatori. Se scrivi i nomi riesci facilmente ad arrivare al numero di giocatori da prendere».
Cosa perde il Napoli senza Raspadori e Simeone?
«Li ringrazio innanzitutto e ringrazio anche Kvara che ha influito anche lui lo scorso anno. Come Ngonge, Rafa Marin… per me rimarrà un grande affetto. Chi è andato via è perché hanno chiesto di andare via. Dopo il mio primo anno, il mio ufficio è aperto, chi vuole rimanere rimane, chi non vuole, è libero di andarsene. Non tratterrò mai più nessuno, soprattutto chi lavora con me dopo un anno. E’ stato così con loro, Jack mi ha detto che voleva andare via e ha trovato la quadra col club. E’ giusto che ognuno scelga la propria strada».
A che punto è l’inserimento di Noa Lang in squadra? Si aspetta un altro esterno?
«Oggi non si possono paragonare Kvara e Lang, uno è stato venduto a 75 milioni, un altro acquistato a 25. Se c’è questo dislivello, ci sono differenti situazioni. Lang ci può dare una mano per il presente, deve crescere e dovrà salire di livello per diventare il nuovo Kvara. E magari dopo sarà venduto. C’era un nome nella lista per l’alternativa: Ndoye, cifre secondo me non da Napoli, molto alte, e quindi è andato da un’altra parte. Dobbiamo essere orgogliosi di stare in un club che a modo suo cerca di far quadrare tutto e continuare a essere competitivo. Dobbiamo continuare a rompere le scatole a quelle tre squadre che si contenderanno lo scudetto ed essere un problema per loro: questo il nostro obiettivo».
Come potrà gestire il minutaggio di tutti i giocatori?
«La gestione dei due ritiri è stata fatta in modo ottimale, siamo riusciti ad arrivare con 90 minuti nelle gambe in tutti gli elementi più importanti della rosa. Vogliamo arrivare a inizio campionato con i giocatori con minutaggio buono nelle gambe. Poi serve lavoro, pazienza, abnegazione, applicazione da parte dei nuovi. Oggi sono più tranquillo se vado sull’usato sicuro, perché conoscono i meccanismi e per me rappresentano una garanzia. Bisogna avere pazienza, non pensare che ogni acquisto abbiamo preso il migliore al mondo nel loro ruolo; abbiamo preso giocatori che fanno parte del nostro modus operandi e dobbiamo farli crescere. Lucca ha potenzialità importanti ma va curato e strutturato. Qualcuno non è ancora pronto a essere buttato nella mischia, dobbiamo aiutarli ad arrivare allo stesso livello degli altri. Nessun altra squadra sta facendo quello che stiamo facendo noi, cambiando così tanto in un anno dopo aver vinto uno scudetto. Siamo stati bravi tutti ma non dimentichiamo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario, non di raggiungimento finale di un percorso. Non ci lasciamo far ingannare da lusinghe e prese per i fondelli».
Su Vergara e Ambrosino:
«Vergara l’ho visto di più di Ambrosino, ha delle qualità e una buona struttura fisica. Spero rimanga e lavori con noi, come Hasa lo scorso anno. Stare con noi gli darà una mano. Ambrosino ha buone prospettive, bisogna capire bene quale sia la cosa migliore per lui. Voglio parlare con loro perché devono essere convinti».
Aumentare i gol segnati e Lukaku:
«L’anno scorso Lukaku è stato fondamentale, costato 30 milioni. Spesa resa è stata una cosa top per noi. Fare la preparazione dopo tanti anni che non l’ha fatta porta benefici, ma oggi è in una fase calcistica nel pieno della maturazione. E’ una cosa anche molto mentale. Deve capire che è tra i leader della squadra e abbiamo bisogno di calciatori che assumano maggiore leadership. Ho bisogno di giocatori che si assumano più responsabilità perché stanno arrivando tanti nuovi. Romelu può fare una stagione importante, forse ancora di più dell’anno scorso. Per i gol ci siamo mossi sul mercato anche in questo senso, dovremmo essere più bravi anche sotto porta ad essere più efficaci e non dimenticare che c’è una fase offensiva e difensiva».
Come sta Buongiorno?
«E’ in dirittura d’arrivo. E’ nell’ultima fase da quando è stato operato, siamo in perfetto spazio-tempo di recupero e penso sia prossimo al recupero totale».
Strutture di Castel di Sangro e inserimento nella lista per il miglior allenatore dell’anno:
«Dal punto di vista lavorativo siamo contenti, ci fa piacere anche che sia vicino a Napoli e siamo soddisfatti di essere seguiti in maniera così numerosa da un popolo così passionale. Il Pallone d’oro è un merito che va ai ragazzi, aver vinto lo scudetto in questo modo ha portato alla ribalta l’allenatore per la candidatura. Ringrazio chi ha potuto permettere questo, ma penso che Luis Enrique ha fatto qualcosa di straordinario lo scorso anno».
Su De Bruyne:
«De Bruyne si è calato totalmente nella nostra realtà, sta lavorando in maniera seria, mai una parola fuori posto, inserimento molto apprezzato dai calciatori che già c’erano; ha avuto una carriera top e qui si vuole rimettere in gioco, Non ha saltato un secondo di allenamento. Ci auguriamo di trovare la quadra con i quattro o con i tre, faremo poi le valutazioni necessarie. Ha sorpreso tutti».











